In casa Red Bull Racing sono tutti al settimo cielo per le performance di Verstappen al volante della RB18. C’è una sola grande preoccupazione per il futuro.
Manca ormai solo la matematica certezza, Max e la Red Bull Racing sono vicinissimi a celebrare un successo stratosferico. L’olandese è pronto a mettere le mani sul secondo titolo consecutivo, dopo aver battuto al fotofinish Lewis Hamilton nel 2021. A differenza della passata stagione, non c’è stata storia. Max ha già conquistato 11 vittorie, ridicolizzando gli avversari. Il figlio d’arte di Jos ha umiliato persino il suo compagno di squadra che, sulla medesima auto, ha chiuso sul primo gradino del podio in una sola occasione e, principalmente, per demeriti della Ferrari a Monaco.
Non si era mai registrato un tale gap tra primo e secondo, nella storia della F1, ma guai ad ammettere fallimenti a Maranello. Il 2022 verrà ricordato come una delle annate, maggiormente, dominate da un team e da un pilota nella storia della F1. L’exploit iniziale di Leclerc, al volante della F1 – 75, aveva lasciato immaginare un ciclo di vittorie, ma in realtà, la Rossa si è sciolta in primavera come neve al sole. Leclerc ha conquistato 3 gare, sin qui, ma con una organizzazione diversa alle spalle, ne avrebbe potute collezionare il doppio, mentre Sainz ha vinto a Silverstone, dopo un errore macroscopico degli strateghi, ai danni del monegasco. Di fatto in una confusione gestionale sulle gerarchie, sugli sviluppi della vettura e sui problemi di affidabilità del motore Superfast, la Red Bull è apparsa irrefrenabile.
Quanti i meriti del team austriaco e quanti, invece, i limiti degli avversari? La verità sta nel mezzo perché la Mercedes, ai piani alti, in questa annata non è esistita. George Russell e Lewis Hamilton non hanno mai potuto lottare per la vittoria di un GP, afflitti dai rimbalzi traumatici della W13. Neanche la direttiva anti porposing ha cambiato il valore di un’auto nata male. Per una volta i tecnici della Stella a tre punte hanno, clamorosamente, toppato. La Ferrari è partita forte e da una base eccellente, ma non hanno saputo sfruttare la clamorosa fortuna avuta nella prima fase di campionato. La squadra ha dilapidato un vantaggio enorme, tecnico e di punti, finendo per chiudere l’annata, insidiata dalla Mercedes nei costruttori. Leclerc e Sainz erano raggianti a marzo, stanno terminando l’annata con il morale sotto i tacchi, con un immenso dubbio nella testa: chi fermerà in futuro la Red Bull Racing?
Red Bull, c’è un problema
Per placare la fame di successi di Verstappen servirebbe un cataclisma tecnico. Adrian Newey, insieme ad un nutrito gruppo di ingegneri, ha elaborato e sviluppato una monoposto ad effetto suolo da sogno. In tutto e per tutto il tecnico britannico ha tirato fuori un gioiello. Dalle pance al fondo, la RB18 è la wing car migliore della storia. Lo dicono i numeri, il vantaggio in classifica sulla concorrenza, ma c’è un però. La squadra ha ottenuto il congelamento dei motori, a seguito dell’addio fittizio della Honda. Una vittoria politica importante che ha avuto delle ricadute decisive nel 2022. La squadra ha sfiorato il titolo lo scorso anno, ma ora è decisamente pronta a detronizzare la Mercedes, dopo otto anni vittorie di fila. Non è stato facile per RB trovare competitività nell’era ibrida della F1. Hakkinen e il motivo del fallimento Ferrari: tifosi inferociti.
La squadra con sede a Milton Keynes tornerà a festeggiare un mondiale costruttori, dopo i quattro vinti con Sebastian Vettel. La sensazione attuale è che la RB potrebbe aprire un ciclo simile a quello che portò il tedesco in cima al mondo per 4 stagioni, avendo una squadra collaudata, un progetto ambizioso e gli uomini giusti al posto giusto. Tutto ciò ha spinto la squadra ad essere molto attraente, anche per grandi costruttori come Porsche. Sembrava tutto fatto per l’acquisizione del team da parte della casa di Stoccarda, ma l’accordo è saltato perché i vertici della RB vogliono continuare a mantenere una certa indipendenza. Con Porsche non sarebbe più stato possibile. Secondo quanto riferito dal magazine The Race, la Red Bull Racing sta valutando una rinnovata partnership con Honda dopo che l’accordo saltato con Porsche.
F1, omaggio da brividi per Enzo Ferrari: tifosi tutti emozionati. La squadra fondata dall’imprenditore Dietrich Mateschitz è dovuta correre ai ripari, in vista del grande cambiamento che si avrà, con le nuove regole sulle PU, nel 2026. Mancano diversi anni, ma a quanto pare il problema sussiste, dopo le divergenze con Porsche. Per non farsi trovare impreparata, la squadra, secondo quanto è emerso, attribuirà ai tecnici giapponesi il lavoro di sviluppo della parte elettrica del motore ibrido, mentre la Red Bull Powertrains si focalizzerà sul motore a combustione interna. Un accordo preliminare sarebbe già stato stilato, ma le due case dovranno ancora decidere molti aspetti della futura collaborazione. Sarebbe la prova che Honda non ha mai del tutto abbandonato il team austriaco, dopo il trionfo di Max Verstappen nel 2021.