Verstappen, il manager vuota il sacco: ecco come fa a vincere

Verstappen annoiato dalle vittorie potrebbe decidere di lasciare le corse. Questa la voce di paddock a cui ha replicato il suo manager.

Max Verstappen è approdato in F1 nel 2015 dopo una brillante carriera nel karting e giusto un assaggio di F3 europea. Subito in evidenza per le doti velocistiche, è ben presto diventato la bestia nera dello schieramento a causa della sua guida aggressiva e di una certa propensione all’incidente.

Max Verstappen (Ansa Foto)
Max Verstappen (Ansa Foto)

Poi, dopo le due giornate di servizi sociali al seguito del compianto direttore di gara del Circus Charlies Whiting, l’olandese si è trasformato, diventando più maturo e riflessivo, sia in pista, sia fuori nel confronto con i media, spesso critici verso di lui.

Questa trasformazione in positivo però non è stata tutta farina del sacco del figlio d’arte. Dietro c’è un gran lavoro operato dal suo manager Raymond Vermeulen che lo avrebbe schermato da qualsiasi distrazione.

Stiamo cercando di organizzargli tutto al meglio, così da lasciarlo concentrare solamente sulle gare e sulla prestazione” , le sue parole riprese da Racing365.com.

Verstappen è già diventato un brand

Evidentemente la strategia della focalizzazione ha centrato il bersaglio, visto che ormai il 24enne è diventato il degno erede di Hamilton in fatto di dominio. In più, a differenza dell’inglese, figura divisiva almeno in patria, lui è stato in grado di conquistare tutta una nazione. L’Armata Arancione è ormai parte integrante della carovana della massima serie.

E forse solo il popolo della Ferrari ha un seguito più appassionato e debordante del quasi due volte iridato.

Anche per questo motivo il suo management ha deciso di trasformare Mad Max in un marchio. Nei Paesi Bassi esistono già due negozi a tema, e in futuro ne apriranno altri anche all’estero.

Abbiamo grandi ambizioni e ci stiamo dando da fare per renderle realtà. Per adesso abbiamo una programmazione valida fino al 2028. Anno in cui scadrà il contratto con la scuderia austriaca. D’altronde certe cose hanno bisogno di essere pensate in anticipo“, ha sostenuto il procuratore.

A giocare a favore di tali progetti, il rapporto molto stretto con Red Bull che pur essendo un colosso si sta dimostrando aperto ad ogni iniziativa. “Loro possiedono le competenze e le conoscenze necessarie un po’ ovunque. Un aspetto che rappresenta un grande aiuto“, ha proseguito soddisfatto del ritorno economico portato dal suo assistito. Un ritorno che non accenna a rallentare.

Si alza l’asticella quindi per monetizzare, ma la F1 resta al primo posto, perché tutto per il driver di Hasselt ruota e ruoterà attorno al motorsport.

Di recente infatti si è lasciato andare a confessioni che fanno intendere che anche qualora dovesse abbandonare la top class, resterà nell’ambito delle competizioni. Ad esempio non ha nascosto di voler prendere parte alla mitica 24 Ore di Le Mans, possibilmente in compagnia del padre Jos. Più lontana invece l’ipotesi rally che ha invece conquistato il genitore. Correre sugli sterrati o su percorsi stradali comporta dei rischi che non tutti i pistaioli si sentono di affrontare. Ma anche qui, mai dire mai. Magari in futuro anche lui potrebbe regalarci delle sorprese.

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