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Formula 1

F1, Ferrari senti Verstappen: ecco il segreto del successo

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Davide Russo

La Red Bull Racing ha puntato da subito a vincere entrambi i titoli mondiali nel 2022, ma la strada è stata ben più ardua di quanto dicano i risultati. Verstappen ne è convinto.

La Red Bull Racing è vicinissima a laurearsi campione nei costruttori per la quinta volta nella sua storia. Lo scorso anno, grazie ad un bel pacchetto complessivo, il team andò vicino a detronizzare la Mercedes. L’inserimento di Sergio Perez, esperto pilota messicano, rappresentò un valore aggiunto, ma a fare la differenza fu la grande costanza di rendimento dell’avversario diretto della squadra teutonica, Valtteri Bottas. Se in classifica piloti Verstappen riuscì, in circostanze del tutto particolari e si spera irripetibili, a chiudere davanti ad Hamilton, la differenza in favore della Stella a tre punte la fece il finlandese.

Max Verstappen (Ansa Foto)

Nel 2022 il team austriaco ha confermato la coppia dello scorso anno, credendo fortemente nella possibilità di rubare la scena con un progetto sui generis. Red Bull Racing, Mercedes e Ferrari, nonostante le preoccupazioni di omologazione della vigilia, hanno partorito tre progetti di wing car molto distanti tra loro. La RB18 ha, inizialmente, puntato tutto sulle performance sui rettilinei. Velocità di punta massime e affidabilità made in Japan. La più grande vittoria del team con sede a Milton Keynes è stata quella di ottenere il congelamento delle PU, a seguito dell’addio fittizio della Honda. I tecnici giapponesi, in realtà, hanno continuato a lavorare a braccetto con la squadra, trovando il modo di fare un netto passo in avanti.

Il team ha puntato, ancora una volta, su Adrian Newey e su un gruppo di tecnici collaudati per la nascita della prima auto ad effetto suolo della storia della RB. Il geniale ingegnere britannico aveva persino scritto la sua tesa di laurea sulle wing car. Nelle prime uscite stagionali, in molti notarono che la RB18 non soffriva di porpoising, il movimento oscillatorio che ad alte velocità faceva rimbalzare le monoposto su e giù. La problematica ha afflitto la Mercedes W13 per tutto l’arco della stagione, sino all’uscita della direttiva 39 a Spa Francorchamps. In ogni caso, la squadra teutonica non ha ancora vinto un mondiale. La monoposto “senza pance” si è rivelata essere troppo estrema. Il suo punto di forza è risultata essere solo l’affidabilità.

L’elogio di Verstappen alla squadra

Inizialmente la Red Bull Racing ha avuto dei problemi con tre ritiri nei primi tre Gran Premi. Max era addirittura scivolato a -46 punti da Leclerc. La F1 – 75 sembrava irrefrenabile. Agile, leggera, spinta dal poderoso motore Superfast aveva dato spettacolo nelle prime uscite stagionali. Uno dei segreti dell’auto di Maranello era racchiuso nel peso. Inizialmente la RB18 era molto più pesante, determinando anche una scarsa elasticità nelle curve medio lente. Nei tratti misti la wing austriaca non riusciva a reggere il passo della Rossa. Su tracciati dal basso carico con lunghi rettilinei, Verstappen era riuscito a metterci (a fatica) una pezza, come Jeddah. Ferrari, Binotto esalta Sainz: avvertimento a Leclerc ed Elkann?

Nel Gran Premio inaugurale del Bahrain si pensava che la RB avesse commesso un clamoroso errore nel mettere poco carburante all’interno delle vetture d Verstappen e Perez, nel tentativo di controllare il peso. La squadra austriaca, tramite un comunicato ufficiale, dichiarò di aver avuto un problema alla pompa del carburante. Il doppio ritiro delle vetture rivali, aveva portato la Rossa in testa ad entrambe classifiche, con ampio margine. Il feeling di Charles con la vettura sembrava essere perfetto e tutto lasciava presagire un apertura di ciclo vincente. Con il passar delle settimane, in realtà, la squadra ha iniziato a palesare diversi limiti, non solo sul piano strategico. Gli sviluppi non sono andati nella giusta direzione, come ha ammesso Binotto in merito al telaio portato al Paul Ricard. La squadra non è stata esente da errori, non riuscendo a sfruttare tante occasioni per vincere gare alla portata.

I problemi di affidabilità, uniti agli errori di guida dei piloti, non hanno aiutato, nella fase centrale del campionato. Ad oggi la squadra italiana non ha ancora trovato la quadra ed è incalzata dalla Mercedes che non ha mai vinto un GP nel 2022. Il peso della RB18 era forse il problema più grande dell’auto austriaca. I tecnici si sono messi all’opera per snellire la vettura. La dieta dimagrante ha funzionato e la RB18 è risultata più competitiva su ogni tipo di circuito. E’ diventata più efficiente e con un carico aerodinamico più costante in curva, anche l’usura degli pneumatici è stata ridotta. Nelle ultime gare Verstappen è stato in grado di ridurre al minimo il degrado, anche delle mescole soft come a Monza. La F1 non imparerà mai: il dramma Bianchi non è bastato.

L’auto sarebbe ora solo da due ai cinque chilogrammi sopra il peso minimo di 798 chilogrammi, come riportato da GP Blog. Max Verstappen ha confermato a Monza che la riduzione del peso ha rappresentato un fattore determinante per la vittoria. “Non era solo il peso in sé. Il peso era nel posto sbagliato. Ciò ha spinto la nostra auto più in sottosterzo”, ha spiegato il campione olandese. La vettura ora sembra perfetta. In Olanda Super Max è riuscito anche ad ottenere la pole position. Missione ardua quest’anno contro uno straordinario Leclerc, segnale evidente che il feeling continua ad aumentare. Ed il prossimo anno le auto non saranno così diverse rispetto a quelle del finale di questa stagione.

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Davide Russo
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