Ferrari, l’errore ai box colpa della Red Bull? Lo stratega si giustifica

La Ferrari è stata protagonista di una nuova saga degli orrori in Olanda, dove meccanici e muretto hanno commesso le solite sbavature.

In casa Ferrari sembra vigere un codice particolare: ad ogni gara deve essere commesso almeno un errore. Questa è la spiegazione che si sono dati i tifosi, completamente attoniti di fronte alle follie che sono state commesse in questa stagione, ma per i difensori di Mattia Binotto, almeno sino all’Ungheria, c’era la scusante del ritrovamento delle prestazioni.

Ferrari F1-75 (LaPresse)
Ferrari F1-75 (LaPresse)

Da due gare a questa parte, tutto è cambiato, con la Red Bull che ha messo il turbo e la Mercedes che in Olanda era di un’altra categoria rispetto alle Rosse. Tuttavia, concentrandoci sulla questione errori, anche dopo la pausa estiva non è cambiato nulla rispetto a prima.

A Spa-Francorchamps, il muretto ha inspiegabilmente richiamato ai box Charles Leclerc a due giri dalla fine, per tentare di fargli ottenere un giro più veloce che era irraggiungibile. Facendo ciò, la Ferrari ha regalato il quinto posto all’Alpine di Fernando Alonso, che ha approfittato di una penalità inflitta al monegasco per eccesso di velocità nella pit-lane.

A Zandvoort è successo di tutto, con la prima sosta di Carlos Sainz che è durata la bellezza di ben 12,7 secondi, mentre l’ultima gli è costata un unsafe release ed una conseguente sanzione di 5 secondi, che lo ha fatto retrocedere dal quinto all’ottavo posto. Ormai è chiaro a tutti, la Scuderia modenese è in possesso del peggior muretto e dei peggiori meccanici dell’intera griglia, e pensare che questi due comparti, ai tempi di Michael Schumacher, erano i migliori del mondo, invidiati da tutti gli avversari.

Nel frattempo, la concorrenza se la ride, essendo perfetta in ogni dettaglio. In Olanda, la gara di Max Verstappen e della Red Bull è stata piuttosto movimentata nel finale con due soste ai box in pochi giri, ma la squadra ed i meccanici non hanno sbagliato nulla, e siamo sicuri che se davanti ci fosse stato Leclerc, Inaki Rueda ed il suo staff sarebbero riusciti a rovinargli tutto.

Ferrari, Inaki Rueda giustifica l’errore ai box

La Ferrari ha commesso la solita serie di errori grossolani in Olanda, con Charles Leclerc che è riuscito a chiudere sul podio solo grazie alla strategia sbagliata dalla Mercedes con Lewis Hamilton. Tornando alla questione del primo pit-stop di Carlos Sainz, quello in cui il meccanico con la posteriore sinistra è arrivato in netto ritardo causando una sosta più lenta di dieci secondi, lo stratega Inaki Rueda ha analizzato la situazione.

La prima tornata dei pit-stop è avvenuta relativamente presto. I piloti hanno iniziato ad entrare dal decimo giro. Questo ci ha dato la possibilità di fare una sosta ai box e di tornare in pista con l’aria pulita davanti, senza traffico. Con Carlos eravamo sotto tiro, perché i due piloti Mercedes e Sergio Perez erano in grado di superarci fermandosi in anticipo, ed a quel punto della gara, questo avrebbe significato che avremmo perso la posizione“.

Lo spagnolo della Ferrari ha poi aggiunto: “L’errore con Sainz è stato causato dal fatto che abbiamo reagito alla chiamata della Red Bull per Perez, ma lo abbiamo fatto con troppo ritardo rispetto al solito. Normalmente, ci sono due aspetti coinvolti in una chiamata ai box: la chiamata da parte nostra al pilota e la chiamata da parte nostra al personale ai box. Quella fatta a a Carlos è stata puntuale, perché era ancora in grado di entrare nella corsia dei box“.

La chiamata alla nostra squadra ai box, di solito, si verifica dai 23 ai 24 secondi prima del rientro in pit-lane, ma in questo caso la chiamata è arrivata dopo, perché abbiamo reagito a Checo. Di conseguenza, la nostra squadra ai box ha avuto solo 17 secondi per reagire. Di solito, i meccanici hanno il tempo necessario per essere pronto prima dell’arrivo del pilota. Tuttavia, le persone che cambiano le gomme (in questo caso sul lato sinistro della vettura) devono organizzarsi più in fretta a Zandvoort, per via di una pit-lane molto stretta“.

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