Colpo di sonno: ecco cosa dice il codice della strada

Il numero degli incidenti stradali con esito fatale è in crescita. Tra i principali motivi figura il colpo di sonno mentre si è alla guida.

Le cifre fanno impallidire e impressionare. Nel 2021 si sono verificati una media di 175 sinistri al giorno, per un totale di 64.162, di cui 1.238 mortali.

La ragione principale riguarda perlopiù una banale, ma pericolosissima distrazione, ovvero maneggiare lo smartphone mentre si è alla guida. In secondo luogo si annoverano l’utilizzo prima di salire in macchina di alcol e droghe, l’eccesso di velocità, le condizioni meteo avverse e quelle del veicolo precarie.

Codice della Strada, colpo di sonno in auto (AdobeStock)
Codice della Strada, colpo di sonno in auto (AdobeStock)

Ultima, ma non tale per importanza, la sonnolenza, purtroppo spesso presa sottogamba.

Colpo di sonno: quali sono i sintomi

Prima di addentrarci nella normativa stradale, è bene chiarire cosa sia questa stanchezza che ci porta a chiudere gli occhi senza accorgercene mentre guidiamo. I sintomi sono abbastanza chiari e netti. Per cui, quando si presentano è meglio parcheggiare e riposare. Anche pochi minuti di ristoro possono salvare la vita.

La prima avvisaglia riguarda il bruciore agli occhi, con palpebre pesanti e frequenti sbadigli. Quindi un senso di irrequietezza, freddo, suoni distanti e ovattati, nonché calo dell’attenzione, che fanno fare all’automobilista scarti improvvisi.

Colpo di sonno: cosa dice il Codice della Strada

Stando alle norme italiane, l’articolo di riferimento è il 141. Vediamo cosa dice.

Il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza“, si legge.

Ciò significa che chiunque si mette al volante in uno stato psico-fisico non idoneo sta già infrangendo le regole.

A differenza di un malessere improvviso, il colpo di sonno è prevedibile. Dunque, se si è particolarmente stanchi, o ci si rende conto di non avere più la lucidità necessaria per proseguire la marcia, è necessario fermarsi per la propria incolumità e quella degli altri.

Un incidente provocato in stato di torpore, può far incorrere in una multa tra i 42 e i 173 euro.

Ma non solo. Se l’esito di questo sono feriti o peggio ancora morti, il rischio è di sconfinare nel penale, visto che dal 2016 è vigente il reato di omicidio stradale che prevede fino ad un massimo di 18 anni di reclusione.

L’aumento dei casi di questa tipologia di crash ha portato il Ministero dei Trasporti a disporre della possibilità di revoca della patente ai soggetti ad alto rischio, come ad esempio coloro che soffrono di disturbo cronico del sonno.

Il decreto ministeriale del 22/12/2015, che ha recepito la direttiva UE 85/2014, osserva che la licenza non può essere confermata a chi è soggetto “ad apnee ostruttive notturne che determinano una grave e incoercibile sonnolenza diurna, con accentuata riduzione delle capacità dell’attenzione non adeguatamente controllate con le cure prescritte“.

Cosa fare dunque, quando si deve affrontare un viaggio, magari lungo? E’ bene dormire a sufficienza il giorno precedente, spezzare il tragitto facendo delle pause, possibilmente fermandosi in aree di sosta per fare un pisolino, evitare di spostarsi in orari notturni, quindi rispettare il normale ciclo sonno-veglia e non mangiare cibi troppo pesanti prima di mettersi al volante.

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