L’ex pilota inquietante su Marquez: è tutto finito per lo spagnolo?

L’ex motomondiale e SBK Hofmann riflette sul periodo buio della Honda e ammette di attendere con ansia il rientro in pista di Marquez.

Fanalino di coda della generale costruttori con 90 punti contro i 296 della Ducati, la Honda ha un bisogno estremo di risollevarsi. Non è certo quella la posizione che si confà a un marchio tanto importante e che molto ha vinto in MotoGP nell’ultimo ventennio. Purtroppo però ad oggi, l’unica soluzione a questa crisi da cui sembra non potersi riprendere si chiama Marc Marquez.

Marc Marquez (LaPress Foto)
Marc Marquez (LaPress Foto)

Al momento lo spagnolo è in fase di convalescenza, ma già a Misano in occasione dei test post gara potrebbe essere in sella alla RC213 V per dare dei consigli. Non tanto per raddrizzare un’annata ormai storta e andata, quanto in ottica 2023.

Analizzando questa fase nera attraversata dalla HRC, l’ex pilota e ora commentatore per Servus Tv Alex Hofmann ha evidenziato come, al di là della mancanza del suo rider di punta, la scuderia stia soffrendo dal punto di vista tecnico nel confronto diretto con la concorrenza europea, quindi Ducati, Aprilia e KTM.

Honda in affanno, Marquez è la soluzione?

Entrando nel dettaglio della questione, il tedesco ha spiegato che effettivamente rispetto ad inizio stagione dei progressi sono stati fatti. Questo grazie alla revisione del concept della moto, per cui ora c’è maggior grip al posteriore. Ciò malgrado Espargaro e soci, non riescono ancora ad attaccare come vorrebbero, senza dimenticare le pecche in inserimento curva.

Il prossimo passo dovrà essere l’aerodinamica“, ha detto a Motorsport-Total.com. Per il 42enne neppure il cambio di formazione sarà di grosso aiuto. Nel 2023 nella scuderia ufficiale al posto di Polyccio ci sarà Joan Mir, mentre nell’equipe gestita da Lucio Cecchinello Alex Rins, come il connazionale di provenienza Suzuki, affiancherà Takaaki Nakagami.

Personalmente non credo possa rappresentare una soluzione. Non è il nome, non è chi metti che porta performance“, ha argomentando sostenendo l’importanza di un maggior contributo dal Giappone. “A mio avviso ancora non saranno in grado di lottare per le prime posizioni“.

Tornando al #93, il suo comeback nel mondiale è atteso come una manna un po’ da tutti. Un po’ perché solitamente regala spettacolo e un po’ per curiosità. Quella di capire se ci sono delle chance per la compagine nipponica.

Il suo recupero sta andando secondo i piani, di conseguenza penso che sarà presente alla sessione al Simoncelli e forse in corsa ad Aragon“, ha asserito con ottimismo.

Per l’ex SBK l’impegno del catalano anche se non ancora al 100% dal punto di vista fisico potrebbe rivelarsi cruciale, proprio in preparazione al campionato venturo.

Assente per l’intero 2020 a seguito della terribile caduta rimediata nel corso del primo weekend stagionale in Spagna, il Cabroncito ha vissuto un periodo nero. Tra la ferita all’omero destro che non guariva, con operazioni non andate come avrebbero dovuto, e la diplopia, l’otto volte iridato è stato protagonista di un dentro-fuori che ha spezzato la sua costanza di rendimento.

Quando è rientrato nel 2021 non era più come prima, in ogni caso, anche all’80% ha cercato di lottare per vincere, come successo al Sachsenring. Tuttavia la magia era sparita. bisogna capire se questa si ripresenterà. Per saperlo però dovrà riprendersi al massimo sia fisicamente, sia dal punto di vista mentale“, la sua considerazione finale.

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