Hamilton e Russell spaventano Wolff: sentite cosa ha rivelato

Il boss Mercedes Wolff non esclude tensioni tra i due piloti che quando il team si troverà a lottare per posizioni importanti.

L’aver avuto a che fare con un’auto non all’altezza delle sorelle maggiori ha reso la neonata convivenza tra Hamilton e Russell una passeggiata. Tra attestati di stima, complimenti reciproci e apparente sinergia anche durante i briefing con gli ingegneri, la collaborazione è andata avanti liscia come l’olio, ma i dubbi restano e sono molti.

Toto Wolff (Ansa)
Toto Wolff (Ansa)

Innanzitutto, coss potrebbe accadere se la monoposto tornasse ad essere in grado di lottare per la vittoria? Non va dimenticato che per lungo tempo la Mercedes è stata avversaria soltanto di sé stessa, di conseguenza il duello per la coppa più prestigiosa si è giocato tutto in casa.

A questo proposito è impossibile dimenticare il testa a testa tra Lewis e Rosberg datato 2016 e terminato ad Abu Dhabi con il successo di quest’ultimo dopo una sfida andata ben oltre la pista e capace di coinvolgere i nervi dei due protagonisti, del box tedesco e pure di chi saliva sul podio con loro, pervaso, suo malgrado dal clima astioso che regnava.

Come sappiamo, gestire quella rivalità fu così logorante per tutte le parti in causa che Nico decise di lasciare squadra ed F1 pochi giorni dopo il suo trionfo a Yas Marina.

Una relazione tanto complicata non finisce certo nel dimenticatoio, e sebbene il successore del figlio d’arte Valtteri Bottas, abbia sempre dimostrato di essere un tipo pacifico e senza grosse pretese, la paura dei vertici di una replica non è  passata.

Wolff teme una guerra interna

Anzi al contrario, pare essere più viva che mai. Questo perché al posto dei mite finnico, c’è un talento affamato come George, desideroso, giustamente, di mettersi in mostra e di primeggiare specialmente in ottica futura quando diventerà i pilota di riferimento della Stella.

Parlando di ciò che ha vissuto la line-up attuale dal Bahrain all’Ungheria Toto Wolff ha rimarcato come tra i due galletti non ci sia ancora stata l’opportunità di un vero confronto, avendo dovuto fronteggiare una macchina con diversi limiti.

Da un certo punto di vista questo è stato vantaggioso“, ha affermato con onestà il manager di Vienna a Motorsport.com.  “I nostri ragazzi spesso si sono scambiati idee e opinioni e abbiamo potuto provare diverse soluzioni e assetti, con l’obiettivo di uscire dalla situazioni in cui ci trovavamo“.

Un rapporto sinergico e proattivo il loro che al 50enne ha ricordato quello iniziale tra Ham e il biondo di Wiesbaden. Ecco perché al solo pensiero suda freddo. “Quando il target diventeranno le singole gare o i campionati vedremo se il rispetto sarà lo stesso di oggi“, ha riflettuto sostenendo che quando la posta in gioco si alza, saltano pure tutti i ponti.

A nove appuntamenti dalla fine del Mondiale il giovane di King’s Lynn viaggia in quarta piazza, mentre il sette volte iridato è sesto nella graduatoria complessiva corridori. Tuttavia i recenti progressi della W13 fanno presagire che in tempi stretti la questione si farà più seria e allora tra i due potrebbe nascere qualche frizione.

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