Sainz, arriva l’ammissione su Leclerc: ecco il suo punto forte

Da molti è considerata la coppia più affiatata e compatta della F1. Ma davvero Sainz e Leclerc vanno d’accordo? Il parere dello spagnolo.

Chiamato dalla Ferrari a sostituire Sebastian Vettel a fine 2020, Carlos Sainz, anche per ragioni anagrafiche, è subito entrato in sintonia con Leclerc. Ovviamente tutto in modo relativo visto che il compagno di squadra in F1 è il primo degli avversari, ma certamente non si può negare che  i due si piacciano e lo si capisce dai video che spesso fanno assieme, così come da alcuni piccoli e significativi gesti.

Carlos Sainz (Ansa Foto)
Carlos Sainz (Ansa Foto)

Esempi sono la presenza  del monegasco, impossibilitato a prendere parte al GP, sotto il podio di Monaco 2021 per celebrare il secondo posto del collega di box, o le parole espresse dallo stesso #16 lo scorso luglio in occasione della prima vittoria dello spagnolo in una giornata invece per lui nera.

Amore vero o presunto, l’apparente sinergia e unità interna alla line-up ha dato una mano importante alla scuderia a crescere dopo alcune importanti difficoltà.

E’ sempre bello avere un team-mate con cui si va d’accordo“, ha affermato al sito ufficiale della F1 il figlio del Matador, già in ottimi rapporti con Lando Norris, al suo fianco in McLaren.

A dare solidità al legame la scoperta di diversi interessi in comune fuori dalle piste, ma altresì un’uniformità di idee per quanto concerne la direzione dello sviluppo dell’auto. “Ho imparato molto da Charles“, ha confidato il madrileno. “Ecco perché sono felice di poter collaborare ancora con lui nei prossimi campionati“.

Sainz-Leclerc: svelato l’elemento che li distingue

Tra tanti aspetti in comune esiste qualcosa che però li divide: il coraggio di salire su vetture del passato. Mentre il “Predestinato” ha già dato prova di non temere di buttarsi, il #55 ha confermato di non sentirsela. Meglio dunque i bolidi storici goderseli da lontano al museo, piuttosto che salirci sopra.

Mi è stata data l’opportunità di testare una vecchia Rossa. Un’esperienza utile per capire com’era lo sport all’inizio. Poi però mi sono domandato perché prendersi un rischio del genere. Siamo nel bel mezzo di una sfida iridata“, ha argomentato prendendo come riferimento l’incidente avuto dal pilota del Principato proprio sulle strade di casa mentre era al volante di una 312 B3/74 ex di Lauda e Regazzoni.

Tuttavia ogni volta che mi viene chiesto, mi dico che se non approfitto non mi capiterà più. E qui poi parte un altro pensiero. Io non sono capace di godermi la guida e basta. Devo per forza spingere“, ha aggiunto cercando di far capire i motivi della sua riluttanza. D’altronde più dai gas, più il pericolo di sbattere aumenta.

Tornando alla condivisione del garage con il 24enne, l’iberico ha evidenziato come questi sia sempre competitivo. Ciò significa aver bisogno costante di alzare l’asticella per tenere il suo passo e possibilmente batterlo.

“Di sicuro sa buttare giù temponi sia nelle prove libere, sia in qualifica e in particolare in questo Mondiale ha dato prova di avere un passo gara notevole”, ha riconosciuto i meriti del campione 2017 di F2.

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