F1, la Ferrari non dimentica Sebastian Vettel: arriva l’inaspettato omaggio

Aria di tensione in Ferrari? Le parole polemiche dell’ex addetto mandano su tutte le furie i vertici che intervengono in difesa di Vettel.

Qualche giorno fa aveva fatto scalpore la dichiarazione di un membro del Cavallino che aveva definito negativo l’impatto di Sebastian Vettel all’interno del team. A suo avviso, il tedesco faceva incessanti paragoni con quanto visto in Red Bull, “correggendo” a parole le azioni dello staff Ferrari perché “a Milton Keynes si faceva diversamente“.

Sebastian Vettel in epoca Ferrari (Ansa Foto)
Sebastian Vettel in epoca Ferrari (Ansa Foto)

Immediata è stata la replica della dirigenza della Scuderia che, ricordando l’ingresso del quattro volte iridato nel 2015, a sostituzione dell’esigente Fernando Alonso, ne ha esaltato al contrario l’umanità e la vicinanza a tecnici e meccanici.

“Mi piace separare il pilota dall’uomo”, ha affermato il direttore sportivo Laurent Mekies. “Il corridore ha sempre avuto un’attenzione incredibile ai dettagli e sin dai suoi inizi si poteva capire che aveva qualcosa di speciale. E’ cresciuto nell’arco della sua carriera e da noi ha dato prova di saper unire il team, nei buoni momenti e in quelli cattivi. In questo non è stato secondo a nessuno”.

La Ferrari prende le difese di Vettel

“Grazie al suo talento e la sua dedizione ha raggiunto grandi traguardi”, ha proseguito il francese ex delegato FIA. “Penso tuttavia che di lui ricorderemo soprattutto l’incredibile rispetto per i colleghi. E’ stato un qualcosa che ci ha spinto a migliorare ed è stato un privilegio aver condiviso il percorso con lui”, ha concluso.

Seb dunque, non sarebbe stato un disturbatore, fan della mentalità austriaca/inglese e poco avvezzo ad amalgamarsi in un ambiente latino, bensì il contrario.

Non è la prima volta che lo stesso dipendente della Scuderia si fa sfuggire affermazioni critiche, poi prontamente smentite dai vertici o altri personaggi che conoscono bene e frequentano il box rosso.

Dopo il GP di Silverstone vinto da Sainz, il giornalista promosso al Cavallino anni fa, aveva diffuso una soffiata ricevuta, che aveva come protagonista Leclerc. O meglio la sua parte di garage. Stando al suo racconto alcuni meccanici e tecnici si sarebbero rifiutati di presenziare al podio per festeggiare Carlos, in quanto indispettiti dall’errore strategico che in gara aveva penalizzato Charles e aiutato (inconsapevolmente?) lo spagnolo.

In quel frangente a replicare al pettegolezzo era stato Davide Valsecchi, in zona premiazione in quanto in diretta su Sky e dunque testimone diretto dei fatti. Il campione GP2 del 2012 ha negato fermamente rivelando che l’unico assente nelle foto scattate nei momenti appena successivi alla cerimonia era stato il vincitore in quanto chiamato in conferenza.

Insomma, non basta l’equipe di Maranello a mettersi in difficoltà da sola con errori se vogliamo anche banali durante i weekend di corsa, devono intervenire pure elementi esterni o interni come in questo caso a innescare dissapori e tensioni gratuite.

E’ vero che l’annuncio del ritiro dalle competizioni dell’asso di Heppenheim era arrivato esattamente alla vigilia del recente round di Budapest, ma questa dichiarazione del DS della squadra modenese è sembrata essere proprio una messa a tacere dell’ex responsabile della comunicazione del team.

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