Ferrari, ecco il parere dell’ex membro del team: commesso un grave errore

La Ferrari è sulla bocca di tutti per i clamorosi errori commessi sino ad oggi. L’ex direttore della comunicazione emette la sua sentenza.

Le tante critiche arrivate in questa settimana alla Ferrari non hanno, almeno per ora, cambiato le carte in tavola. Diverse fonti hanno parlato di un rimpasto che potrebbe essere in atto, mentre Ralf Schumacher ha addirittura dichiarato che Mattia Binotto potrebbe perdere il proprio posto prima del Gran Premio del Belgio, che si disputerà a Spa-Francorchamps il prossimo 28 agosto.

Ferrari F1-75 (LaPresse)
Ferrari F1-75 (LaPresse)

Quanto affermato dal fratello del sette volte campione del mondo appare un discorso da fanta F1, anche se moltissimi tifosi non disdegnerebbero la possibilità di vedere un volto nuovo a dirigere il muretto dopo la miriade di errori commessi sino ad oggi. Anche Inaki Rueda, inspiegabilmente, appare destinato a conservare la propria poltrona, senza la minima dignità di ammettere gli sbagli commessi e di tornarsene a casa.

In Ferrari, l’autocritica, è diventata un’eccezione, quasi una cosa che non si vede neanche a pagarla, come avviene in Italia del resto. A farne le spese sono i piloti ed i tifosi, con uno Charles Leclerc che ogni domenica si presenta alle interviste scuro in volto, augurandosi che ogni volta sia l’ultima. Purtroppo, gli errori si ripetono, senza sosta, ogni singola domenica, e ad ogni minima situazione scomoda, il muretto va in confusione.

Non è accettabile che a quel livello ci sia un simile grado di incompetenza, e tutto ciò sta mettendo in ombra un marchio leggendario come il Cavallino. Alcuni tifosi sono addirittura a parlare di complotto, volto a favorire Carlos Sainz, che anche in Ungheria, pur con un passo nettamente inferiore a Leclerc, è riuscito a chiudere davanti al compagno di squadra, e non è la prima volta che ciò accade in questa turbolenta stagione.

Forse ancor più degli errori, ciò che ha fatto infuriare i fan è stata l’intervista post-gara di Binotto, che come era avvenuto a Monte-Carlo ed a Silverstone non si è preso le proprie responsabilità, come invece era solito fare Maurizio Arrivabene, che in un’occasione andò a criticare pesantemente i propri strateghi, perdendo poi il posto qualche mese dopo.

Non è possibile, ogni volta, trovare scuse che non esistono, cosa che invece non ha mai fatto Leclerc. Encomiabili le parole del monegasco dopo l’incidente in Francia, dove si è subito scusato dichiarando che certo errori non sono concepibili. Avete mai sentito una frase del genere da Binotto o da qualche membro della squadra? Negli ultimi anni, no di sicuro, e la paura è che tutto ciò possa continuare a ripetersi.

Ferrari, arriva il parere di Antonio Ghini sugli errori

In casa Ferrari ci si leccano le ferite dopo le tante occasioni gettate al vento, ed i tifosi sono consapevoli che annate così, con una vettura così forte, sono capitate raramente al Cavallino nella F1 moderna. Ribadire una superiorità prestazionale così importante sarà molto complicato, ed i rimpianti non possono far altro che aumentare pensando a questo particolare aspetto.

Come dicevamo in precedenza, l’aspetto comunicativo ha un’importanza capitale al giorno d’oggi, e Mattia Binotto è probabilmente l’uomo sbagliato nel posto sbagliato se parliamo di cose di questo livello. Tutto ciò è stato sottolineato anche dall’ex direttore comunicazione e brand del Cavallino, vale a dire Antonio Ghini, che ha concesso un’intervista a “Motorsport.com“.

In questi giorni ho riflettuto molto sul discorso della comunicazione, su quello che essa fornisce e ciò che la gente apprende. Il messaggio può essere interpretato in tanti modi, per cui fa la differenza il modo in cui qualcuno comunica con gli altri. Bisogna analizzare a fondo quello che ha detto Binotto alla fine della gara, perché dopo l’Ungheria ci sono state moltissime critiche dei tifosi nei confronti della Ferrari“.

Ghini ha poi spiegato: “Dopo la Francia, Binotto ha parlato di vincere tutte le dieci gare che mancavano alla fine della stagione. Tutti hanno capito che la volontà fosse proprio quella di dominare, infatti poi si è passati al discorso delle doppiette. Quando un tifoso ascolta queste cose, inizia a crederci e pensa che tutto ciò possa diventare possibile“.

Lo schieramento di partenza ha cambiato le carte in tavola, perché avere Russell davanti non facilitava il lavoro di Leclerc e Sainz. In quel caso, occorreva pensare a differenziare le strategie, magari mettendo le Soft a Carlos e le Medie a Charles. Tutto ciò non è accaduto, nessuno ha spiegato il motivo di questa scelta strategica, non se ne è proprio parlato del perché non sono state differenziate le tattiche di gara“.

Potevi puntare sulla stessa tattica se entrambe le macchine fossero state in prima fila, con l’obiettivo di scappare via. Binotto, a fine gara, non ha voluto parlare delle strategie, ma ha dato la colpa ad una macchina non troppo competitiva. La trovo una forte difesa della tattica adottata, dal momento che tutti ne parlavano, mentre lui ha voluto togliere questo argomento dal tavolo“.

L’ex membro della Scuderia modenese ha concluso: “Perché su Sainz si è puntato sulla Soft alla fine e Leclerc ha montato le Dure? Chi guarda queste cose, non può trovare spiegazioni nelle parole di Binotto alla fine della corsa. Io credo che se si fossero ammessi gli errori, si sarebbe evitata gran parte della gogna che è arrivata per il risultato finale“.

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