Leclerc, arriva l’amara ammissione: ecco cosa gli succede

Dopo l’ennesimo GP andato storto in Ungheria, Leclerc prova a pensare positivo. Ecco cosa dice della Ferrari del 2022.

Il 2021 lo aveva visto chiudere alle spalle di un Carlos Sainz appena approdato in Ferrari, motivo per cui la sua posizione da numero uno in Ferrari sembrava messa in discussione. Ed invece la prima parte del campionato in corso ha proposto una situazione opposta che ha riportato Charles Leclerc ad essere il leader indiscusso del team, colui attorno al quale far girare tutto.

Charles Leclerc (Ansa Foto)
Charles Leclerc (Ansa Foto)

Peccato però che al muretto del Cavallino spesso combinino guai ed infatti, in diverse occasioni, anziché favorirlo lo hanno messo nei guai facendolo precipitare dalla top 3 o addirittura dalla lotta per la vittoria in gara, a piazzamenti decisamente più mediocri e non in linea con l’ambizione di lottare per il titolo.

E’ chiaro che alla luce di una F1-75 competitiva, le attese del monegasco fossero ben diverse ed invece, passata la fugace illusione delle prime battute del campionato, si è andati al ribasso. Il suo divario da Verstappen ha raggiunto ormai le 80 lunghezze, e non va meglio neppure tra i costruttori, dove il gap tra la Rossa e la Red Bull sta per sfiorare i 100 punti.

Game over insomma per la coppa più ambita, anche se adesso i problemi sono altri. Nelle ultime corse la monoposto ha palesato delle criticità di tenuta lasciando a piedi i due piloti, senza dimenticare le defaillance in termini di strategie adotte, e un evidente ansia da prestazione che non ha visto immunui da svarioni neppure i driver. Un pot-pourri di questioni che rischiano, se non risolte a breve, di mettere in forse pure il secondo posto della Scuderia, a favore della Mercedes, in evidente risalita.

Leclerc guarda al bicchiere mezzo pieno

Analizzando un’annata che finora gli ha regalato tre successi di tappa, ma anche numerose delusioni, il #16 ha fatto sfoggio di positività, rimarcando proprio ciò che di biono ha ottenuto. “E’ molto meglio duellare per la prima piazza che per la quinta come lo scorso anno anche quando facevamo un lavoro perfetto. E’ bello vedere i ragazzi in circuito e quelli in fabbrica sorridenti“, le sue parole alla BBC.

Di sovente autocritico, il campione di F2 del 2017 ha ammesso di aver superato e mandato in archivio con più facilità i passi falsi del muretto, piuttosto che i propri. “Sono estremamente duro con me stesso”, ha riconosciuto. “Quindi è molto più difficile affrontare i miei sbagli rispetto a quelli dell’equipe. Anche se alla fine, in qualità di gruppo perdiamo e vinciamo insieme”.

Manco fosse stato fatto apposta, i due ultimi eventi hanno distribuito alla pari le colpe. al Paul Ricard ha sbattatuo Charles, all’Hungaroring la squadra ha scelto male le gomme.

“Sono sempre più severo quando sono io a mancare, e ovviamente la Francia è stata una di quelle volte”, ha asserito ricordando le dichiarazioni, quasi autopunitive, rilasciate a caldo dopo l’incidente occorso quando aveva in mano la vittoria. “Ho subito un po’ anche Imola, sebbene allora non ci fossero molti punti in gioco visto che ero riuscito a tornare in pista”, ha concluso ricordando l’amaro sesto posto davanti al pubblico di casa.

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