Leclerc, mondiale ancora possibile? Ecco gli errori fatali dei campioni

Charles Leclerc ha probabilmente gettato al vento le residue speranze di titolo, ma tanti campioni del passato hanno sbattuto dalla testa.

Una domenica devastante per le ambizioni mondiali di Charles Leclerc e della Ferrari, con l’errore del monegasco prima della sosta ai box che ha condannato il Cavallino all’ennesima stagione di sconfitte. Dopo i problemi di affidabilità e le folli strategie attuate da Inaki Rueda e dalla sua banda, stavolta ci si è messo anche il pilota, purtroppo non nuovo a questo genere di errori.

Leclerc (ANSA)
Leclerc (ANSA)

Il Cavallino è ora spalle al muro, nonostante la macchina migliore che però non riesce ad ottenere i risultati che meriterebbe. In dodici gare, la Scuderia modenese ha ottenuto otto pole position, ma le vittorie sono appena quattro. La Red Bull ha il bottino completamente opposto, essendo partita al palo per sole quattro volte, ma essendo poi salita sul gradino più alto del podio nel doppio delle occasioni.

Numeri impietosi, che parlano da soli e che fanno capire che questa squadra non vincerà mai nulla, al netto delle speranze dei tifosi e delle frasi di Mattia Binotto, che ha già reso noto che tutta la squadra verrà confermata in futuro. C’è piena fiducia in tutti ha detto il team principal della Ferrari, ma è bene che i vertici ci pensino bene prima di approvare il tutto, anche se una dirigenza così poco presente non si era mai vista nella storia della Rossa.

Leclerc, dal canto suo, l’ha combinata veramente grossa, ed ormai non c’è più tempo per recuperare. Il monegasco, con 63 punti di ritardo a dieci gare dalla fine, dovrebbe recuperare circa 6 lunghezze ad ogni week-end per sperare di farcela, considerando che ci sono ancora 10 punti da assegnare per quello che riguarda i giri più veloci e gli 8 della Sprint Race di Interlagos.

Tuttavia, pensare di arrivare sempre davanti a Max Verstappen è davvero impossibile, anche perché dopo la pausa estiva arriveranno piste come Spa-Francorchamps e Monza dove l’efficienza aerodinamica della RB18 potrà fare una grande differenza. Da Barcellona in poi, la Ferrari ha sprecato sin troppo, ed a breve potrebbe arrivare anche la definitiva ritirata sulle sorti del mondiale.

Leclerc, ecco i big che hanno perso la vittoria in passato

La Ferrari sembra davvero abbonata a perdere le vittorie mentre il proprio pilota si trovava in testa ad una corsa. L’ultimo, ovviamente, è Charles Leclerc, che ha gettato al vento la possibilità di guadagnare altri punti su Max Verstappen, dicendo addio alle già poche speranze di rientrare in lotta per il titolo mondiale.

Prima del monegasco, era successo per l’ultima volta a Sebastian Vettel, che dopo aver dominato il Gran Premio di Germania del 2018 andò clamorosamente a sbattere alla curva Sachs, regalando vittoria e titolo a Lewis Hamilton, che in quella gara era partito dalla quattordicesima posizione dopo i problemi tecnici accusati dalla sua Mercedes in qualifica.

Restando in tema Ferrari, prima di Vettel e Leclerc era capitato anche a Michael Schumacher, per la precisione in Canada nel 1999. Il Kaiser di Kerpen stava amministrando la prima piazza, quando si schiantò contro il muro dei campioni all’ultima chicane, gettando nello sconforto tutti i tifosi.

Al contrario di quanto si potesse immaginare, anche ad Hamilton è capitata una cosa del genere, al GP di Germania del 2019. Il sette volte iridato, sotto la pioggia, sbagliò all’ultima curva, andando a rompere l’ala anteriore. La sua corsa non terminò nella via di fuga, ma non giunse oltre la nona posizione.

A Mika Hakkinen andò molto peggio, visto che tutto ciò accadde per due volte nello stesso anno, il 1999. Ad Imola ed a Monza, il finlandese, poi campion edel mondo a fine stagione, si schiantò mentre era tranquillamente in testa alla corsa. Nel GP di San Marino, Hakkinen colpì troppo forte il cordolo della Variante Bassa, distruggendo la sua McLaren contro il muretto. Schumacher ringraziò vincendo la corsa.

A Monza, invece, il finnico sbagliò a scalare una marcia alla Prima Variante, finendo contro il muro senza riuscire a ripartire. Di quella giornata è impossibile dimenticare il suo pianto disperato in mezzo al Parco di Monza, ma alla fine conquistò comunque il mondiale, così come Hamilton nel 2019.

Anche Ayrton Senna fu protagonista di uno svarione del genere, al GP di Monaco del 1988. Dopo aver fatto segnare una pole position stratosferica ed aver dominato la corsa, il tre volte iridato brasiliano si schiantò alla curva del Portier, proprio mentre stava per doppiare l’altra McLaren di Alain Prost.

Essendo un abitante del Principato, Ayrton decise di non tornare ai box e si avviò verso la sua abitazione, in un’immagine che è ormai entrata da anni nell’immaginario collettivo. David Coulthard e Giancarlo Fisichella furono protagonisti di un incidente mentre erano in testa al Gran Premio d’Europa del 1999, nella famosa gara del mistero della ruota della Ferrari di Eddie Irvine.

Sia lo scozzese della McLaren che l’italiano della Benetton andarono a muro sotto la pioggia, regalando la vittoria alla Stewart di Johnny Herberth. Schumacher fu vittima di un altro episodio del genere nel 1995, ad Imola. All’epoca in Benetton, il tedesco volò nella via di fuga della Piratella, andando a sbattere violentemente. Anche il tedesco, a fine anno, si laureò campione del mondo piloti per il secondo anno consecutivo.

La situazione per il monegasco della Ferrari è ben diversa, visto che il distacco da Max Verstappen nel mondiale è enorme e che non ha una squadra in grado di rimontare un gap del genere. La speranza è che Charles impari dai propri errori e che riesca a maturare, ma tutto ciò non sarà facile in così poco tempo. Il futuro è già arrivato.

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