F1, Sainz massacra la Ferrari: sentite di cosa si è lamentato

Weekend da mal di testa, con continui alti e bassi per Carlos Sainz che è passato dall’euforia di una grande rimonta, al rammarico per la quinta posizione finale.

Carlos Sainz ha iniziato il fine settimana in Francia con l’handicap iniziale della sostituzione della centralina. Lo spagnolo è stato, per questo motivo, penalizzato di 10 posizioni per l’inserimento della terza unità in stagione. Il disastro DNF di Spielberg ha avuto forti ripercussioni anche in Francia. Successivamente la Scuderia ha preso la decisione di montare una nuova PU, come era nelle attese, determinando l’ultima fila della griglia.

Carlos Sainz (Ansa Foto)
Carlos Sainz (Ansa Foto)

Nuovo motore, il quarto della stagione, quindi MGU-H, MGU-K e turbo. Tutto cambiato per mettere la Rossa nelle migliori condizioni possibili. La rimonta, su mescole hard, è filata liscia fino a quando Carlos non si è trovato a lottare per qualche punticino. La Safety Car causata dal crash di Leclerc avrebbe, quanto meno, potuto spianare la strada allo spagnolo, avendo una monoposto decisamente più prestazionale di gran parte dello schieramento. Il timing della chiamata non è stato perfetto perché Carlos non avrebbe potuto, secondo i calcoli della Rossa, chiudere la gara sulle mescole medie. Inoltre, il ferrarista ha subito una penalità di 5 sec per unsafe release.

Nonostante Carlos avesse più passo dei piloti avanti e avesse superato in successione, la Mercedes di George Russell e la Red Bull Racing di Sergio Perez, il madrileno è stato richiamato i box proprio dopo la meravigliosa manovra di sorpasso sul messicano. A quel punto Carlos era terzo e la squadra avrebbe anche potuto ascoltare le sensazioni del pilota e lasciarlo correre nel tentativo di insidiare Hamilton e arrivare alla bandiera a scacchi. Il figlio d’arte del Matador, invece, è stato richiamato ai box per il secondo pit e, a quel punto, è scivolato in nona posizione. Naturalmente ha fatto segnare, su gomme fresche, il giro più veloce e ha rimontato sino alla quinta piazza, ma si è rammaricato lo stesso.

In questo weekend il #55 ha fatto di tutto per la squadra. Ha aiutato in qualifica Leclerc, nel Q3, dandogli la scia nel giro decisivo. Si è messo a disposizione ed è partito con tanta vogli di salire sul podio, facendo una rimonta simile a quella che lo portò in Brasile sul podio ai tempi della McLaren. Lo spagnolo della Ferrari ha fatto il massimo nel primo stint sulle mescole hard, ma avrebbe meritato di essere ascoltato dal team nel momento chiave. Il ventisettenne ha dovuto ingoiare, invece, l’ennesimo boccone amaro, a causa degli errori della squadra. Il primo pit stop molto lungo si è chiuso nel peggiore dei modi, con Sainz che ha ricevuto il via libera per ripartire proprio mentre sopraggiungeva la Williams di Alexander Albon.

La rabbia di Carlos Sainz

Il ferrarista avrebbe potuto prendere in pieno il collega della Williams. Albon ha avuto la prontezza di riflesso di inchiodare e lasciare passare lo spagnolo. Un errore grave, che ha condizionato poi la seconda fase di gara dello spagnolo. Probabilmente la strategia del muretto sarebbe stata molto diversa senza quell’unsafe release. Per di più il #55 si è ritrovato a tornare nella lunghissima pit lane del Paul Ricard nel momento sbagliato, finendo nel traffico e dovendo scontare la penalità nel corso della seconda sosta. Sainz, ai microfoni di Sky Sport, non le ha mandate a dire.

La gomma dura abbiamo visto in tutto il weekend che era un gomma difficile da gestire – ha analizzato il madrileno ai microfoni di Mara Sangiorgio – soprattutto nel traffico perché non ha la trazione sufficiente per sorpassare. Da quando ho messo la media invece ho iniziato ad andare forte e ho sorpassato la Mercedes e la Red Bull in pista. Ero sul podio, ma la squadra ha preferito andare sul sicuro prendendoci la quinta posizione e il giro più veloce. Non è stata la gara perfetta perché abbiamo fatto un primo pit stop lento. Con una gara perfetta si poteva arrivare sul podio, ma analizzeremo bene e continueremo a fare delle belle gare, come stiamo facendo”. Ecco, invece, le dichiarazioni di Charles Leclerc.

Parole chiare di un pilota che è si sta facendo sentire nelle ultime settimane. Intervistato, inoltre, sulla decisione del team di richiamarlo in quel momento per il secondo pit stop, Sainz ha detto la sua. “I nostri dati dicevano che non saremmo arrivati alla fine. Poi è ovvio che io sono un pilota, sono partito 19esimo, ero terzo ed è normale che ci sia discussione. Il team mi ascolta e io ascolto il team. Stiamo imparando, stiamo facendo le cose bene e siamo forti. Avevo il passo per vincere senza penalità”, ha chiosato il #55. La squadra avrebbe potuto rischiare anche perché non c’è più nulla da perdere. La RB ha un vantaggio enorme in classifica costruttori e Sainz, quinto nella graduatoria dei driver, è sempre incalzato dalla coppia inglese della Mercedes.

“È stata una gara difficile anche se è stato divertente risalire nel gruppo effettuando tanti sorpassi. Rimontare con le gomme hard è stato impegnativo mentre quando ho montato le Medium il mio passo è migliorato molto e sono riuscito a guadagnare altre posizioni. Ho dato tutto oggi e, anche se non siamo stati fortunatissimi con il pit stop e la conseguente penalità, siamo riusciti là davanti. Peccato per Charles perché stava facendo una grande gara. Come sempre, analizzeremo tutti i dati in questi giorni per verificare dove possiamo migliorare per portare a casa un buon risultato prima della pausa estiva“, ha concluso il #55 ai media Ferrari.

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