Honda forte solo con Marquez? Arriva la risposta di Puig

Da quando Marquez ha cominciato ad accusare guai fisici, la Honda non è più stata in grado di vincere. Ecco cosa ne pensa il capo HRC Puig.

Sono ormai mesi che si sente dire che la Honda metteva tutti il fila solo perché c’era Marc Marquez. Un po’ come nel ciclismo quando si individua un capitano e i compagni di squadra devono trasformarsi in gregari pronti ad assisterlo, così probabilmente ha agito la Casa giapponese.

Marc Marquez, Honda (Ansa Foto)
Marc Marquez, Honda (Ansa Foto)

D’altronde l’asso di Cervera è un fedelissimo del marchio visto che il primo contratto data 2013, anno del suo debutto in MotoGP. Sarebbe quindi negare l’evidenza non ammettere che in HRC non abbiano lavorato appositamente per il talentuoso spagnolo, un mix di capacità, spregiudicatezza, velocità e, fino ad un certo punto, fortuna.

L’ultimo vicino di box in grado di vincere una gara è stato Dani Pedrosa nel 2017. Da lì in avanti lo zero assoluto, anche quando in sella è montato un campione del calibro di Jorge Lorenzo.

Eppure i nipponici, questa storia non la vogliono sentire.

Puig e la Honda fatta ad hoc per Marquez

Infatti, pizzicato sulla questione il boss Alberto Puig ha replicato con un’affermazione decisa. “Lo stesso si potrebbe dire della Yamaha, al top con il solo Quartararo“.

In realtà per il diapason si sono imposti sia Maverick Vinales, autore di almeno un successo di gara dal 2017 a metà 2021 quando ha lasciato il team per l’Aprilia, sia Franco Morbidelli, salito sul gradino più alto del podio in tre occasioni nel 2020.

“I piloti di vertice fanno sempre la differenza. La gente non lo capisce”, le sue parole a Speed Week. “Con Marc siamo stati una combinazione perfetta e abbiamo vinto il titolo sei volte in sette anni. Purtroppo per via dell’infortunio si è assentato ed è tornato, per cui non ha potuto sviluppare la moto ed è per questo motivo che siamo nei guai“, ha aggiunto implicitamente dando ragione a coloro che evidenziano l’importanza del 29enne.

Totalmente opposto il discorso che invece si potrebbe fare per la Ducati. Lì nessuno è superiore all’altro. In undici round finora disputati, l’equipe di Borgo Panigale si è aggiudicata otto partenze al palo con quattro rider diversi: due Martin, una Zarco e Di Giannantonio e quattro Bagnaia. Sette centauri su otto tranne Luca Martini hanno concluso tra i primi tre in questa fetta di 2022.

Storicamente come squadra ci siamo sempre focalizzati su un corridore, ora forse, per la prima volta stiamo accusando problemi con questo sistema“, ha ammesso.

Fare passi del gambero in pista, potrebbe anche significare vendere meno. Un’obiezione che il dirigente iberico respinge. “Il passato conta molto, tuttavia ci sono costruttori che hanno vinto poco o niente eppure fanno belle moto e hanno un buon riscontro sul mercato“, ha concluso.

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