Hamilton si toglie un altro sfizio: guardate il record che ha raggiunto

Lewis Hamilton ha chiuso ancora una volta sul podio nel Gran Premio d’Austria, portando la sua Mercedes al terzo posto. Un dato lo esalta.

Il Gran Premio d’Austria ha riportato sulla terra la Mercedes, protagonista di una gara davvero anonima tra le montagne della Stiria. Tuttavia, per il team di Brackley è arrivato il quarto podio consecutivo, con George Russell che aveva chiuso terzo in Azerbaijan, lasciando poi il testimone a Lewis Hamilton che ha replicato lo stesso risultato in Canada, in Gran Bretagna e proprio ieri al Red Bull Ring.

Hamilton (ANSA)
Hamilton (ANSA)

Tutto sommato, non si può essere pienamente soddisfatti. La freccia d’argento, prima del doppio incidente dei suoi piloti nelle qualifiche del venerdì, aveva dimostrato di essere molto veloce, con Sir Lewis che sembrava comodamente poter attaccare la seconda fila. In gara però, lo scenario è stato ben diverso, con il sette volte campione del mondo che ha rimediato un pesante distacco di quaranta secondi dalla Ferrari di Charles Leclerc e dalla Red Bull di Max Verstappen.

Il podio è stato frutto di circostanze fortunate, con Sergio Perez che è finito fuori subito a causa del contatto con Russell in Curva 4, che è costato anche una penalità all’ex alfiere della Williams. Hamilton è stato comunque bravissimo, dal momento che era partito solo dall’ottava posizione. Nei primi giri, il britannico ha dovuto soffrire nel confronto con le Haas di Mick Schumacher e Kevin Magnussen, che già nella Sprint Race lo avevano fatto sudare e non poco.

Lewis è stato superato in pista dal figlio del Kaiser di Kerpen durante le prime battute di gara, ma poi è riuscito comunque a ripassare entrambi gli alfieri del team di Gunther Steiner, per poi rimontare sull’Alpine di Esteban Ocon ed assicurarsi la terza piazza. Una bella mano gliel’ha fornita anche il ritiro della Ferrari di Carlos Sainz, rimasto vittima dell’inferno di fuoco causato dal cedimento della sua power unit.

Va detto però che la Mercedes si è confermata la macchina più affidabile dell’intera griglia, e questo le ha permesso di essere la squadra che ha portato a casa più punti di tutti in Austria, almeno per quanto riguarda la domenica. La Ferrari ne ha presi 25 con la vittoria di Leclerc, mentre la Red Bull si è fermata a 19 con il secondo posto di Verstappen ed il punticino addizionale del giro più veloce.

La F1 W13 aveva avuto il passo dei migliori a Silverstone, ma quello che si temeva si è poi confermato: le caratteristiche della pista inglese avevano favorito la freccia d’argento, che al Red Bull Ring non ha potuto assolutamente nulla per contrastare il passo della RB18 e della F1-75, che hanno gareggiato su un altro pianeta.

Lewis si è comunque tolto una bella soddisfazione, battendo per la terza volta consecutiva il compagno di squadra e facendosi sotto in classifica. Russell è salito a quota 128, a -5 dal ritirato Sainz, ma il sette volte iridato è ormai vicino e segue a 109, mentre i primi tre sono praticamente irraggiungibili, con Leclerc che ha superato Perez riprendendosi la piazza d’onore a -38 da Verstappen. La sfida mondiale è ormai una questione tra questi due piloti.

Hamilton, ecco il primato stabilito domenica

Lewis Hamilton ha conquistato la terza posizione nel Gran Premio d’Austria, ottenendo un primato molto particolare. Con il ritiro della Williams di Nicholas Latifi, il pilota della Mercedes è l’unico ad aver concluso tutte le gare in questa stagione, dopo che George Russell si era ritirato a Silverstone quando era stato coinvolto nella carambola infernale della prima curva.

Il sette volte campione del mondo è sempre arrivato in zona punti, fatta eccezione per l’appuntamento di Imola dove non è andato oltre un mesto tredicesimo posto, a seguito di una gara svolta alle spalle dell’AlphaTauri di Pierre Gasly per tutta la sua durata. Hamilton è ormai ufficialmente tornato, ma per la Mercedes non si può fare lo stesso discorso.

Come accennato in precedenza, Silverstone è stata solo un’illusione, ed anche Toto Wolff non ha nascosto la delusione a fine gara. Le frecce d’argento pagano un gap notevole dai primi, e l’unica speranza viene dalla direttiva sul porpoising e sui fondi che però è stata ulteriormente spostata al Gran Premio del Belgio, mentre, sino a pochi giorni fa, sarebbe dovuta entrare in vigore dalla Francia.

Il mondiale è ormai un miraggio per il team di Brackley, che paga un gap, sia in termini di punti, che di prestazioni, troppo grande da Ferrari e Red Bull per sperare in un qualche miracolo. L’obiettivo resta quello di una vittoria, dal momento che Sir Lewis ha sempre vinto almeno una gara da quando ha iniziato a correre, vale a dire nel 2007.

Il sette volte iridato ha trionfato per una sola volta, in Ungheria, nel 2013, suo anno peggiore dal punto di vista dei successi di tappa. Ora siamo a metà stagione ed il britannico è ancora a secco, ma ci sono ancora undici prove per provare a proseguire la striscia. Allo stato attuale delle cose, è chiaro che gli servirà una gara pazza per sperare di farcela, ma tutto è possibile.

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