F1, Sainz nella storia della Ferrari: sfatato un tabù per il Cavallino

Il figlio del Matador Sainz ha strappato la sua prima pole position in carriera sul tracciato di Silverstone. Lo spagnolo ha rotto un incantesimo.

Nel 2022 l’unica news confortante per Carlos Sainz era stato il rinnovo contrattuale sino al 2024. Il pilota si è meritato la fiducia della Scuderia dopo una prima annata solida. Nel 2021 il madrileno ha sbagliato pochissimo, uscendo dalla zona punti in sole due circostanze. Nel corso dell’inverno il ventisettenne ha spinto la squadra alla realizzazione di una vettura all’altezza del nome del marchio. La F1-75 si è rivelata una vettura super competitiva sin dalla prima uscita stagionale in Bahrain. Lo spagnolo, però, ha sofferto tantissimo il confronto con il suo giovane teammate.

Carlos Sainz (Ansa Foto)
Carlos Sainz (Ansa Foto)

Charles Leclerc ha chiuso la scorsa annata con una beffa atroce, finendo la stagione al settimo posto, dietro a Sainz e Norris, oltre agli inarrivabili driver di Mercedes e Red Bull Racing. Il monegasco è partito con la ferma convinzione di mettersi alle spalle due anni e mezzo senza vittorie. Leclerc ha guidato in modo impeccabile all’esordio, trionfando in Bahrain con un hat-trick strepitoso. CL16 si è poi ripetuto anche in Australia, mettendo a segno il suo primo grand chelem in carriera. Sainz ha subito un contraccolpo psicologico, non riuscendo ad impensierire il compagno di squadra, né in qualifica né in gara.

Lo spagnolo ha iniziato a commettere errori gravi, specialmente per chi faceva della regolarità e della costanza del ritmo i suoi punti di forza. Carlos si è presto allontanato dalle posizioni nobili della classifica, surclassato anche dalle seconde guide degli altri top team. In questa prima parte di stagione sia Sergio Perez, esperto alfiere della Red Bull Racing, che George Russell, talentuoso driver della Mercedes, hanno dimostrato più costanza a e hanno ottenuto più punti del ferrarista. Nonostante ciò la squadra ha sempre creduto nelle potenzialità del figlio del Matador.

Sainz ha cercato di riacquisire fiducia e feeling al volante dell’auto ad effetto suolo di Maranello, cogliendo sin qui più podi di Leclerc. Va detto che nell’arco del campionato Leclerc ha commesso meno errori alla guida ed è stato molto più sfortunato del teammate. Errori di strategia e problemi di affidabilità hanno limitato le prestazioni del monegasco. La classifica, infatti, ha portato CL16 al terzo posto. La Ferrari, invece, è crollata nei costruttori, avvicinandosi, pericolosamente, più alla terza piazza occupata dalla Mercedes che alla leadership della graduatoria mondiale.

Ferrari, i primati di Carlos Sainz

Lo spagnolo non aveva ancora marcato la sua prima pole position e, soprattutto, non ha ancora sfatato il tabù della prima vittoria in carriera in F1. Il primo problema è stato risolto, anche con un briciolo di fortuna, trovando il modo di segnare un record meraviglioso per la Scuderia a Silverstone. L’ultima volta che un pilota spagnolo ha marcato una pole in Ferrari è avvenuta con Fernando Alonso, dieci anni fa al GP di Germania 2012. Sono trascorsi ben 3632 giorni. Ancora manca l’ultimo step che tutti i tifosi della Rossa sognano, ma il primo tabù è stato sfatato. Nelle ultime due gare, complici i problemi di Leclerc, Sainz è riuscito a stare davanti al compagno.

In Canada per sostituzioni di componenti tecnici, Leclerc è partito dal fondo dello schieramento. In Inghilterra il monegasco ha commesso uno sbaglio, finendo in testacoda nel giro decisivo del Q3. L’azione ha avuto una ripercussione anche su Verstappen che si è dovuto accontentare della seconda posizione. Sainz ha reagito con immenso stupore alla conquista della sua prima pole in carriera. Incredulo, subito dopo essere sceso dall’abitacolo, ha commentato: “Grazie al pubblico che ha fatto il tifo per me e grazie a tutti i tifosi per essere rimasti in tribuna con questa pioggia. Noi spagnoli fatichiamo di più con questa pioggia, loro sono abituati e si vede. Il giro è stato buono, ma ho faticato tanto con le pozzanghere sulle intermedie. Ce n’erano diverse in traiettoria. Era facile perdere la macchina e rovinare il giro. Anche portare queste intermedie in temperature, viste le condizioni, non era semplice. Alla fine ho messo insieme un giro che non mi era sembrato niente di speciale, ho fatto il tempo per vedere come andava e ho fatto la pole. E’ stato un po’ sorprendente”.

Una iniezione di fiducia importante in vista della corsa. Ormai lo spagnolo deve solo sfatare l’ultimo tabù, quello più importante. Ha sfiorato in numerose circostanze la vittoria, sia al volante della Ferrari che della McLaren. Si è ritrovato in numerose situazioni ad inseguire e arrivare al secondo posto. A Baku un problema idraulico ha segnato la sua corsa, dopo poche tornate. Ad Imola è stato sfortunato, toccato alla prima curva da Ricciardo, mentre a Monaco avrebbe potuto anche vincere, se solo una Williams non gli si fosse posta davanti. Il #55 è stato autore anche di brutte partenze ma è, comunque, salito cinque volte sul podio nel 2022, una in più del teammate, pur senza dare l’impressione di riuscire fare ciò che ha dimostrato il ventiquattrenne monegasco. Carlos Sainz, in ogni caso, è già nella storia. E’ diventato il quinto pilota a segnare la sua prima pole position con il team modenese negli ultimi 25 anni.

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