Hamilton avvisa Ferrari e Red Bull: ecco cosa si è messo in testa

Una settimana fa faticava ad uscire dalla sua monoposto ed invece il Canada ha regalato ad Hamilton il secondo podio stagionale.

E pensare che il weekend di Montreal non era partito alla grande per Lewis Hamilton visto che nella prima sessione di prove libere non era andato oltre l’ottava piazza e nella seconda aveva terminato addirittura tredicesimo ad 1″2 da Verstappen.

Lewis Hamilton (Ansa Foto)
Lewis Hamilton (Ansa Foto)

Ed invece, la pioggia caduta sin dal sabato mattina sul circuito dedicato a Gilles Villeneuve ha come acceso una lampadina stravolgendo, a favore dell’inglese, le forze in campo. Scattato dalla quarta piazzola da lui esaltata manco fosse una pole, il sette volte iridato in gara si è dimostrato solido e costante, capace di contrastare i limiti della sua W13 e non più infastidito dal porpoising, che a Baku, gli aveva devastato la schiena.

Hamilton si gode il ritrovato podio

Salutato da un pubblico festante per un risultato insperato, Ham ha definito il terzo posto appena conquistato come “travolgente“.

Finora quest’anno è stata una lotta per noi come team con la macchina, ma abbiamo continuato a tenere alta l’attenzione senza mai mollare“, ha commentato a caldo visibilmente soddisfatto. “Mi sento davvero orgoglioso e ispirato dal mio gruppo di lavoro. Per questo ringrazio tutti, sia coloro che sono presenti in pista, sia chi è in fabbrica“.

Nell’arco di pochi giorni la situazione si è dunque ribaltata. Se si sia trattato di un fuoco di paglia o di miglioramento effettivo lo scopriremo soltanto ad inizio luglio a Silverstone. Intanto il driver Mercedes si gode l’esito a sorpresa, senza crearsi illusioni.

Al momento Red Bull e Ferrari sono troppo veloci per noi, comunque ci stiamo avvicinando. Dobbiamo continuare a spingere e forse riusciremo a raggiungerle per battagliare con loro“, ha proseguito determinato.

Bocciati il nuovo fondo e l’assetto estremo provati nella giornata di venerdì, il 37enne ha in ogni caso elogiato quanto fatto a Brackley e sul simulatore. “Alla fine il nostro passo si è rivelato buono, in particolare nella seconda parte dello stint grazie ad un set-up indovinato. Non mi aspettavo proprio un podio venendo qui, dunque, mi sento al settimo cielo. E’ qualcosa di speciale essendo tra l’altro il tracciato che mi ha consegnato il primo successo in F1“, ha infine concluso mandando in archivio i problemi fisici patiti in Azerbaijan e su cui si è concentrato assieme alla fida fisioterapista Angela Cullen nei pochi giorni a disposizione tra i due appuntamenti.

Impostazioni privacy