MotoGP, scatta l’allarme sui sorpassi: i piloti sono inferociti

Alla vigilia della gara in Germania i piloti della MotoGP si sono dibattuti sulla mancanza di sorpassi in pista in questa prima parte di campionato.

La MotoGP scalda i motori in vista dell’appuntamento del Sachsenring. I centauri sono pronti a prendersi lo scettro in Germania, dopo anni di dominio targati Marc Marquez. Il pilota della Honda è costretto ai box a causa della quarta operazione alla spalla destra. Il centauro ha vinto tutte le edizioni in top class a cui ha preso parte dal 2013. Nel 2020 la gara, invece, fu annullata a causa della pandemia da Covid-19. Per tanti piloti al vertice sarà l’occasione per aggiudicarsi l’ambito trofeo.

Ducati MotoGP (Ansa Foto)
Ducati MotoGP (Ansa Foto)

Un problema che sta tenendo banco, al momento, nel Paddock della MotoGP riguarda il numero esiguo di sorpassi. Le manovre di sorpasso stanno diventano impossibili e ciò rischia di rovinare lo spettacolo della MotoGP. I sorpassi sono diventati, nel corso degli ultimi anni, sempre più difficili. La tecnologia estrema degli attuali bolidi, va a limitare la possibilità di sfide testa a testa. Le moto sono molto simili tra loro e questo ha un risvolto della medaglia.

I vertici della classe regina hanno spinto affinché il campionato fosse livellato. Tantissime squadre sono riuscite a colmare il gap dalla vetta, come ad esempio l’Aprilia. Tanti elementi delle moto in pista presentano una taglia unica, essendo sempre gli stessi. Per contenere i costi è stato previsto un congelamento che ha portato ad un livello simile. Lo sviluppo del motore è congelato durante la stagione e i motori omologati vengono sigillati. Sono previsti otto motori per pilota a stagione per un calendario sempre più lungo. Le squadre in concessione, invece, hanno dieci motori. Tuttavia, l’ottavo (o decimo) motore può essere utilizzato solo dopo il 19° evento.

Questo cambio non è più necessario a causa della cancellazione della tappa in Finlandia. Almeno per questa stagione, la situazione resta con sette o nove motori. Il regolamento prevede un massimo di 22 litri per carburante. Una limitazione che va ad intaccare RPM e potenza. Le gomme stesse, ormai, hanno una finestra limitata e determinano scelte e strategie simili tra i piloti. L’aspetto più preoccupante riguarda l’aerodinamica delle motociclette, sempre più estreme. L’aerodinamica dei bolidi della MotoGP è meno determinante rispetto alle monoposto di F1, ma ha una certa incidenza.

MotoGP, i motivi dei mancati sorpassi

Le moto del passato avevano il vantaggio dell’effetto scia. Un pilota poteva guadagnare molta velocità rimanendo incollato al motociclista successivo, per poi tentare l’attacco. Oggi, invece, un centauro finisce sballottato in modo pericoloso in certe occasione, a causa delle appendici aerodinamiche. Le moto sono sempre più veloci e performanti, ma le ali hanno anche ridotto lo spettacolo. La pressione delle mescole, inoltre, rappresenta un altro problema impattante. In caso di inseguimento la ruota davanti si surriscalda perché non ottiene un flusso d’aria pulito.

Per funzionare in modo impeccabile, lo pneumatico ha bisogno di aria fresca. In caso di testa a testa, la gomma tende a scaldarsi se rimane troppo tempo alle spalle di un’altra moto. La pressione dell’aria aumenta e produce un perdita di performance. Chi sta davanti, quindi, ha tanti vantaggi ma chi insegue dovrà rischiare una manovra fulminea, altrimenti dovrà mollare la presa per raffreddare la gomma. Uno dei primi a lamentarsi di questo problema è stato Fabio Quartararo.

Il campione del mondo deve bilanciare l’accelerazione sul dritto, relativamente debole, della sua M1 con la velocità in curva. Se la pressione degli pneumatici supera il tetto risulta doppiamente svantaggiato. Chi sta davanti ha bisogno di una pressione degli pneumatici leggermente più alta per poter restare davanti. Più tempo un centauro rimane incastrato alle spalle di un pilota, più la pressione aumenta. Per ovviare a questo problema, Pecco Bagnaia, a Jerez de la Frontera, ha scelto una pressione delle mescole più bassa. Il ducatista ha vinto, ma la gara è stata un trenino con pochissimi sorpassi. La pressione della gomma anteriore della Ducati del torinese non ha mai raggiunto i 1,9 bar raccomandati dalla Michelin (1,7 bar per la gomma posteriore).

La partenza quindi sta diventando sempre più fondamentale. Chi parte dalla pole position e chiude avanti a tutti alla prima curva ha un vantaggio enorme e può scappare via e dominare la corsa. A Jerez de la Frontera la Ducati non ha fatto nulla di illegale, ma questo lancia un segnale preoccupante in vista delle prosieguo della stagione. Si rischia una grande monotonia con distacchi ampi e poche battaglie. Dalla prossima annata è stata valutata la possibilità di un protocollo con sensori e ricevitori standardizzati. Un aspetto che potrebbe, ulteriormente, livellare le performance delle moto.

Il pilota con più sorpassi effettuati è Brad Binder con 42 posizioni conquistate in 9 Gran Premi. Il pilota della KTM occupa spesso posizioni a centro gruppo. Maverick Vinales sull’Aprilia è stato autore di 32 manovre di sorpasso. Il dato inquietante riguarda proprio il leader della classifica piloti e attuale campione del mondo della MotoGP, Fabio Quartararo. Quest’ultimo ha recuperato solo otto posizione, ma peggio di lui ha fatto il centauro australiano della Ducati Jack Miller. Eravamo soliti ammirare piloti ribelli della MotoGP effettuare sorpassi a ripetizione e vincere Gran Premi all’ultimo respiro. Oggi la realtà è molto diversa e tutto ciò rischia di avere pesanti ricadute sull’audience.

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