Ferrari, la statistica da incubo di Carlos Sainz: è uno dei “peggiori”

Il pilota della Ferrari, Carlos Sainz, ha strappato un secondo posto nel Gran Premio di Monaco. Il madrileno non sarà felicissimo di un record negativo.

Carlos Sainz è giunto al traguardo nella posizione in cui è partito. Nel Gran Premio di Monaco è stato anche un pizzico sfortunato, altrimenti avrebbe potuto conquistare il suo primo successo iridato. Per il secondo anno consecutivo nel Principato, il figlio d’arte del Matador ha concluso alle spalle di un pilota della Red Bull Racing. Dopo il successo nel 2021 di Max Verstappen, stavolta è toccato a Perez vincere il Gran Premio.

Ferrari Carlos Sainz (LaPresse)
Ferrari Carlos Sainz (LaPresse)

Per la serie “mai una gioia” nel box della Ferrari, un out lap lento, alle spalle di una Williams, ha ritardato lo spagnolo. CS55 si è ritrovato alle spalle del messicano e nonostante una vettura più performante e il graining alle mescole medie dell’avversario, non è riuscito a strappare la prima posizione. Nelle gare precedenti l’ex McLaren è risultato, stranamente, altalenante. In carriera aveva fatto della costanza il suo aspetto migliore, chiudendo la sua prima annata in Ferrari senza neanche un ritiro.

Nel 2021, infatti, Carlos aveva eguagliato un record di Michael Schumacher, chiudendo tutte le gare sotto la bandiera a scacchi e in sole due occasioni fuori dalla zona punti. In sette gare del 2022 il ferrarista ha colto quattro podi e due ritiri. Nella corsa di Barcellona, invece, ha commesso degli errori che gli sono valsi alla fine la quarta posizione. Una delusione cocente davanti al proprio pubblico, esattamente come quella che dovuto subire, per responsabilità non sue, il compagno monegasco nella sua gara di casa. Carlos Sainz ora “spaventa” i tifosi Ferrari: c’è una cosa che proprio non va.

Dopo aver firmato il rinnovo contrattuale, lo spagnolo sta vivendo un momento molto complesso. Avrebbe voluto festeggiare il prolungamento sino al 2024 con un trionfo. La carriera di Sainz è costellata da momenti positivi, passaggi in team importanti, ma non si è ancora riuscito a togliere la soddisfazione di calcare il primo gradino del podio. Nel Gran Premio di Miami, CS55 è stato molto criticato perché è incappato in una partenza da incubo, bruciato alla prima curva da Max Verstappen.

Il record negativo di Carlos Sainz

I ritiri in Australia e in Italia hanno avuto un peso molto rilevante in termini di classifica. Se ad Imola il madrileno è stato sfortunato, colpito al primo giro da Daniel Ricciardo, in Australia ha commesso un errore pesante. Nel tentativo di scalare più posizioni possibili nelle retrovie, ha perso il controllo della sua F1-75, dovendo dire addio alla sua ambiziosa rimonta nel giro di pochi chilometri. Il figlio del Matador è scivolato al quinto posto della classifica piloti con 83 punti, alle spalle di un punto anche di George Russell.

In classifica costruttori la Red Bull Racing ha preso il largo con trentasei punti di vantaggio sulla Scuderia Ferrari. Gravano sulla Rossa gli errori individuali dei piloti, ma anche quelli strategici del team e il problema tecnico alla Power Unit di Charles Leclerc al Montmeló. La squadra ora dovrà ricompattarsi in vista di trasferte ostiche, in teoria favorevoli alle caratteristiche della RB18. La Scuderia non ha raccolto quanto avrebbe dovuto e potuto nel Gran Premio di Spagna e di Monaco. Sainz è stato avvertito di eventuali ordini di scuderia da parte di un ex collega in F1.

Nelle prime gare della stagione la Rossa sembrava nettamente avanti alla concorrenza, grazie ad un progetto tecnico molto valido sin dai test prestagionali. Il vantaggio, però, è stato dissipato e i rivali austriaci sono cresciuti, riuscendo a risolvere i problemi di affabilità e portando aggiornamenti mirati. La RB18 è diventata una vettura in grado di andare forte anche nei tratti misti, non solo sui lunghi rettilinei, grazie alla velocità di punta.

Nonostante gli inconvenienti Sainz continua ad allenarsi, duramente, per portare a casa la sua prima vittoria in Formula 1. Una statistica non gli farà molto piacere. Dopo la medaglia d’argento di Monaco, lo spagnolo ha eguagliato il pilota svedese, ex Ferrari, Stefan Johansson a quota 4 secondi posti in carriera. Il dato allarmante che il driver classe 1956 non ha mai vinto un GP in 79 partenze nella massima categoria del Motorsport, mentre lo spagnolo lo ha eguagliato, disputando 148 GP. A comandare questa speciale classifica negativa è il tedesco Nick Heidfeld con 8 secondi posti e neanche un successo in F1.

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