Red Bull, il team stava subendo un clamoroso addio: ecco chi è

La Red Bull ha vinto il titolo piloti nel 2021 con Max Verstappen, ma ha rischiato di perdere uno dei suoi membri più importanti.

Dopo tanti anni difficili, la Red Bull è tornata ufficialmente in vetta alla F1. Il team di Milton Keynes, che ha acquistato la Jaguar nel 2005, ci aveva messo solo quattro stagioni per arrivare al top, sfidando la Brawn GP di Jenson Button per il titolo nel 2009 con Sebastian Vettel.

Red Bull RB18 (LaPresse)
Red Bull RB18 (LaPresse)

Il tedesco ha poi piazzato un poker di mondiali consecutivi, dominandone in particolare due, nel 2011 e nel 2013, sfidandosi fino all’ultimo con la Ferrari di Fernando Alonso nelle altre occasioni. Grazie al genio di Adrian Newey, gli anglo-austriaci erano divenuti una forza dominante, spazzando via il Cavallino e la McLaren, squadre che fino a quel momento avevano comandato in F1.

La Red Bull è poi entrata in crisi di risultati dal 2014, a causa dell’avvento delle power unit ibride che hanno messo le ali alla Mercedes. L’unità propulsiva della Renault, che è stata accanto al team di Milton Keynes sino al 2018, non è mai stata all’altezza dell’ottimo telaio, facendo scivolare al ruolo di terza forza lo squadrone di Christian Horner.

La risalita è iniziata con Max Verstappen e l’avvento del motore Honda, entrato nel team nel 2019. I giapponesi sono cresciuti dopo le batoste rimediate con la McLaren, arrivando a fabbricare una power unit quasi al livello della Mercedes nel 2021, portando l’olandese al titolo mondiale, interrompendo un digiuno che durava dal 1991, anno dell’ultimo alloro iridato con Ayrton Senna, ai tempi della prima partnership con il team di Woking.

In questo 2022, si sta riproponendo la sfida mondiale di un decennio fa, che vede protagonista la Ferrari, avversa proprio agli anglo-austriaci. Al volante della Rossa c’è Charles Leclerc, che sin dalla prima tappa è in testa al mondiale piloti. Tuttavia, dopo un inizio complicato, la RB18 sta venendo fuori alla grande, ed ora è pronta per l’operazione sorpasso, grazie al geniale progetto di Newey che con gli sviluppi è diventata la vettura di riferimento.

Red Bull, in passato Adrian Newey stava per lasciare

La Red Bull ha rischiato di perdere Adrian Newey soltanto pochi anni fa, ma il geniale progettista britannico ci ha poi ripensato, anche se nel 2021 ha vissuto un’annata difficile che lo ha anche visto protagonista di un terribile incidente in bicicletta. Per molte gare, l’ex McLaren e Williams non è stato neanche presenta al muretto, prima di tornare per gli ultimi e decisivi appuntamenti.

Intervistato da “The-Race.com“, il direttore tecnico della Red Bull ha imputato le colpe alla motorizzazione Renault: “All’epoca ero piuttosto disilluso dall’intera faccenda.. Certo che sono quasi andato alla Ferrari , ma alla fine non l’ho fatto. Sono felice dove mi trovo e non volevo cambiare squadra, ho pensato di cambiare squadra perché eravamo bloccati con un motore non competitivo“.

Avevamo un fornitore che sembrava essere più interessato al marketing della F1, piuttosto che concentrarsi davvero sull’essere competitivi”, ha affermato il top designer. “Se hai un compagno di bici con una bici meno competitiva, ma dimostri che stanno facendo tutto il possibile per risolverlo, allora lo accetti“.

L’arrivo della Honda mi ha aiutato. Era chiaro che avevamo un partner che, forse non era molto forte in quel momento, ma sicuramente aveva la spinta e la motivazione per arrivarci (in cima). Questo ha cambiato la situazione. Non volevo cambiare squadra. Poi è arrivato il progetto dell’auto da strada (la Valchiria, ndr). Questo mi ha motivato e mi ha tenuto occupato per qualche periodo di tempo, ma il periodo successivo mi ha fatto capire che ho preso la scelta giusta. Ora siamo di nuovo davanti e ci resteremo, sono in un team forte“.

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