Hamilton, questa è la strada verso il ritiro? Ecco come stanno le cose

Davanti ai suoi amici (vip e non), Hamilton è incappato in un nuovo GP deludente. E tornano vivi tanti dubbi sul suo futuro.

Dici Miami, dici casa di Lewis Hamilton, che qui in pratica passa molto del suo tempo libero. Lo ha fatto anche nel gennaio scorso, dopo che il Mondiale 2021 è sfumato all’ultimo giro dell’ultima gara per una decisione contestata della direzione di gara, che ha così premiato Max Verstappen, che è andato a vincere il suo primo titolo. La delusione è stata talmente grande che ha deciso di mollare tutto e tutti, per rifugiarsi in un silenzio che, per diverse settimane, ha preoccupato tutti, Mercedes e fan.

Lewis Hamilton (ANSA)
Lewis Hamilton (ANSA)

Da più parti nel team avevano parlato di una grande delusione patita nell’ultimo appuntamento dello scorsa stagione, mettendo a rischio anche la sua presenza quest’anno a causa della grande senso di ingiustizia che, a detta dei suoi tecnici e conoscenti, attanagliava il britannico. Invece, proprio a ridosso quasi della presentazione del nuovo anno di F1, rieccolo spuntare sui social, con alcuni scatti del suo buen retiro in quel di Miami.

Hamilton, altra mazzata. Neanche Miami lo ha aiutato

La città della Florida è un appiglio nei momenti felici ma anche in quelli tristi per Hamilton. Qui si è ricaricato e ha provato a ritrovare le giuste motivazioni per ripartire con una nuova stagione di F1. Doveva essere quella della vendetta, invece per ora per Hamilton e la Mercedes è solo un lungo susseguirsi di delusioni, parziali e totali. Basterebbe solo prendere i numeri dal 2014 ad oggi per capire che in 5 GP la casa anglo-tedesca ha portato a casa meno della metà dei punti. E a deludere di più è stato proprio Lewis.

Ok che la macchina non va, che il team non sa ancora bene che strada intraprendere per evolvere nella maniera corretta una monoposto che doveva essere rivoluzionaria e stupefacente ma che lo è stata al contrario, ma anche Hamilton ci ha messo del suo. Con decisioni non proprio perfette, anche perché non coadiuvato alla perfezione anche da un box Mercedes piuttosto nel pallone in questo inizio di stagione, che in più di una occasione ha messo lo zampino in tante scelte errate del sette volte campione del mondo.

L’ultimo caso proprio a Miami, che sembrava essere il posto giusto per un segnale di rinascita. La nuova ala anteriore, sin troppo flessibile e per questo contestata, oltre a nuovi aggiornamenti, nelle ibere sembravano aver reso la Mercedes più competitiva. Si prospettava un GP finalmente normale o quasi, e invece in qualifica nuovi errori (vedi quello del box con George Russell, che ha mancato clamorosamente la Q3) e un distacco dalla vetta che è tornato importante. La gara poi non è stata un’agonia come a Imola ma per Hamilton lo è diventata piano piano.

Prima il fantasma di Valtteri Bottas che, dopo averlo beffato il sabato, lo ha tenuto dietro senza grossi problemi in gara fino al concitato finale, dove un errore (strano eh?) ha concesso a Lewis il sorpasso. Poi di nuovo l’incubo Russell, fermato prima della safety car per cambiare le gomme e proprio per questo particolare ha perso la posizione nei confronti del compagno di box, ancora una volta. Se le altre volte dal box Mercedes si sono scusati, non ricevendo neanche l’ok di Lewis, stavolta si è andati decisamente oltre.

Davanti ai suoi amici vip e non, nella sua seconda casa, Hamilton ha patito una nuova cocente sconfitta, causata si da Wolff & co. ma anche da una condotta di gara del britannico che è sembrata remissiva. Come non avesse più il fuoco sacro ad animarlo. Siamo sicuri che per Lewis sia ancora giusto correre? O, domenica dopo domenica, sta maturando un lungo addio non solo a Mercedes ma anche al Circus?

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