Quanto costa la Suzuki più piccola? Ecco il modello più compatto

La Suzuki è una delle case di auto e moto più famose al mondo, ed oggi andremo a scoprire quali sono quelle meno costose.

In questi giorni si parla molto della Suzuki, ma la cosa va oltre l’aspetto della produzione. La casa con sede ad Hamamatsu ha infatti deciso, di punto in bianco, di abbandonare la MotoGP, lasciando a piedi un’intera squadra di tecnici ed ingegneri, come un fulmine a ciel sereno per tutto il mondo del motorsport.

Suzuki (ANSA)
Suzuki (ANSA)

La Dorna, che organizza il Motomondiale, ha risposto con un durissimo comunicato, affermando che una squadra non può decidere unilateralmente di abbandonare la competitizione, ma che dev’esserci unione tra le parti nel comunicare una notizia così importante.

Va specificato che, sin qui, la Suzuki non ha dato notizie ufficiali in merito al suo abbandono, che è stato dato per certo da diverse fonti molto attendibili. Si tratta, tuttavia, di una notizia molto negativa per il mondo delle due ruote, ma che non sorprende eccessivamente se si pensa ai trascorsi dei giapponesi.

Restando in tema Suzuki, il primo addio avvenne nel 2011, prima che la casa nipponica decidesse di tornare sui suoi passi tornando in MotoGP quattro anni più tardi. Anche in F1 Honda e Toyota lasciarono praticamente senza preavviso, in un periodo in cui avrebbero potuto veder fruttare i loro investimenti.

Parlando dell’azienda che produce sia auto che moto, nel 2010 il 19,9% del suo pacchetto azionario è stato acquisito dalla tedesca Volkswagen, con l’intenzione di avviare una stretta collaborazione industriale. Purtropp, la cosa non ha funzionato per via di diversità di vedute piuttosto importanti, e la Suzuki ha annunciato l’intenzione di porre fine a questa collaborazione, conclusasi nel 2015.

Il 5 novembre 2012 la divisione nordamericana dell’azienda ha dichiarato bancarotta sotto il Chapter 11, fermando tutte le vendite negli Stati Uniti d’America. Nell’agosto 2019, in seguito ad anni di collaborazioni, Toyota Motor ha acquisito il 5% della società con progetti comuni su veicoli elettrici, in cui il Giappone è sempre stato pioniere.

Suzuki, ecco i prezzi delle auto più piccole

La Suzuki ha iniziato a produrre automobili a partire dalla seconda guerra mondiale. La casa giapponese produce da molto tempo ottimi fuoristrada, tra cui l’LJ80, l’SJ, il Samurai, la Vitara, la Jimny, la Grand Vitara e la Ignis. Quest’ultima rientra tra le più economiche, visto che il prezzo a cui la si trova parte da da € 17.506,3.

Il motore è un 1,2 l 4 cilindri in linea, con bagagliaio da 204 a 260 l, da 1.086 a 1.100 l con sedili reclinati. Le dimensioni sono 3.700 mm lunghezza x 1.690 mm larghezza x 1.605 mm altezza. Le dimensioni “mignon” ed i bassi consumi garantiti dal motore 1.2 ibrido “leggero” (i 20 km/litro sono a portata di mano) sono paragonabili a quelli delle citycar.

L’aspetto di questa Suzuki è molto aggressivo, i 18 cm che separano il fondo dell’auto dal suolo e la possibilità di avere la trazione integrale avvicinano invece questa piccola alle crossover. L’abitacolo colorato e dal design moderno è gradevole, nonostante le plastiche siano tutte economiche. A ciò si aggiunge il fatto che è spazioso (anche se omologato per portare solo quattro persone) e pratico, come lo è il baule.

Tra i suoi punti forti spicca la maneggevolezza, lo sprint e la fluidità del cambio, anche se non manca una pecca non da poco. Lo sterzo, infatti, non è troppo preciso, e spesso si è costretti a diversi cambi di traiettoria anche nei tratti rettilinei. I consumi sono comunque molto bassi, così come la dotazione che prevede molti utili compresi nel prezzo.

Pur avendo delle ridotte dimensioni esterne, la vettura è molto spaziosa all’interno. Tornando ai punti deboli, l’insonorizzazione non è un granché, ed anche gli ammortizzatori non assorbono bene le buche. Come detto, lo sterzo rientra tra i lati negativi, così come i freni.

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