Esaltato dall’aria della Florida, Hamilton sottolinea il potere dello sport come modo di esprimersi soprattutto per i più giovani.
In America Lewis Hamilton si sente come un pesce in mare. Non per nulla, nella sua fuga post sconfitta di Abu Dhabi l’anno scorso è stata il suo rifugio. E più di chiunque altro in griglia si sta godendo i giorni di avvicinamento al primo GP dell’era moderna della F1 in quel di Miami.
In questa settimana lo abbiamo visto posare davanti alla bandiera a stelle e strisce e lanciare un messaggio di positività nei confronti della vita e degli ostacoli che ci propone, augurando a tutti amore e luce. “Non permettere a nessuno di farti smettere di essere ciò che sei”, in suo invito su Twitter.
Per non parlare delle ospitate tv, dove è stato accolto come un vero divo. Qualcosa di impensabile fino a poco tempo fa, dato che negli States il Circus non è mai stato preso molto in considerazione
Quindi ancora il compagnia del sette volte campione di football americano Tom Brady, con cui si è divertito a giocare a golf.
Raggiante per il clamore e l’attenzione mediatica, Ham ha messo sull’avviso: “C’è un’enorme attesa e sono tutti eccitati. Non manca neppure un po’ di nervosismo perché ci sarà tanta gente ed è un circuito nuovo“.
Per Hamilton lo sport è salvezza
Con la sua associazione personale, che gestisce assieme al suo capo e amico Toto Wolff, l’inglese sta cercando di aiutare i più giovani ad avvicinarsi alle materie scientifiche e ad un ambiente selettivo e chiuso come quello dell’automobilismo.
“Mi piace l’idea di avvicinare i bambini a scienza, tecnologia, ingegneria e matematica“, ha commentato. “Lo sport unisce le persone e mi ha salvato la vita. Sono contento che stiamo facendo qualcosa di buono“.
E chissà se un buon lavoro lo hanno fatto anche i tecnici della Mercedes. Nel periodo di stacco dopo Imola nella galleria del vento di Brackley sono state fatte diverse prove per tentare di limitare i saltellamenti che, come sappiamo, stanno rendendo complicata la stagione della Stella. Stando a quanto riferito dallo stesso dirigente viennese, la squadra porterà negli Stati Uniti almeno un paio di evoluzioni che dovrebbero aiutare in questo senso.