F1, Ferrari e Haas sotto attacco: spunta l’accusa anche di un top team

A muovere i fili della protesta contro la Haas che coinvolge anche la Ferrari vi sarebbe il nome di una squadra di vertice che avrebbe spalleggiato McLaren e Alpine.

La stagione 2022 è iniziata nel segno della Ferrari. Se sulla F1-75 nessuno ha potuto obiettare, nel circus sono cominciate le illazioni su un team associato al Cavallino che avrebbe tratto vantaggio dalla condivisione del know-how dei tecnici di Maranello. Ha destato scalpore l’enorme progresso tecnico della Haas che è tornata a marcare punti, dopo un 2021 da fanalino di coda. I tecnici, capitanati da Simone Resta, hanno scommesso tutto sul cambio di regolamento e i risultati gli hanno dato ragione.

Ferrari Haas (LaPresse)
Ferrari Haas (LaPresse)

Mick Schumacher è ancora fermo a zero punti, ma Kevin Magnussen è stato autore di una partenza da urlo sulla VF-22 motorizzata dal Superfast del Cavallino. Il danese ha conquistato la quinta posizione in Bahrain e ha preceduto Lewis Hamilton, in Arabia Saudita, ottenendo la nona posizione. Uno start fenomenale per un team che fino allo scorso anno non aveva marcato nemmeno un punto. La cosa ha dato, sicuramente, fastidio, a squadre di metà classifica che hanno iniziato la stagione balbettando.

Per Alpine e McLaren è come se il cambio regolamentare non avesse dato esiti in termini di classifica. Le squadre occupano le stesse posizioni di midfield che avevano fino allo scorso anno. La Ferrari ha fatto un balzo in avanti strepitoso, dopo anni di atroci sofferenze. La Rossa non festeggiava un successo dal trionfo di Sebastian Vettel a Singapore. I più esperti ricorderanno che la SF90, protagonista anche a Spa e Monza con Leclerc, nell’exploit post summer break, fu sottoposta all’attenzione della FIA, dopo le proteste dei top team.

F1, è scoppiata la polemica

La Rossa uscì con le ossa rotte nel 2019, pagando le conseguenze dell’accordo segreto con la FIA. La chiusura delle indagini sul vecchio motore Ferrari fece sprofondare il team in un incubo. Due anni e mezzo dopo a Maranello sono tornati ad esporre una bandiera, a seguito della doppietta di Leclerc e Sainz in Bahrain. A festeggiare nella gara inaugurale sono stati anche Magnussen, Bottas e Zhou. Cinque auto motorizzate Ferrari si sono classificate nei primi dieci posti.

Haas e Alfa sembrano essere tornate in lizza per la conquista di punti, mentre gli avversari hanno dovuto accettare un evidente passo indietro, in termini di performance. In Bahrain l’Alpine è stata preceduta sia dalla Haas di Kevin Magnussen che dall’Alfa Romeo di Valtteri Bottas. La squadra francese non è riuscita a fare il salto di qualità, accusando anche problemi di affidabilità nei round successivi. La McLaren ha fatto una discreta performance in Australia, ma appare anni luce indietro ai tre top team che comandano la classifica costruttori.

F1, Ferrari e Haas nel mirino

I team satelliti sono sempre guardati con sospetto. Il caso più eclatante è avvenuto con la RP20, la Mercedes rosa che scatenò un putiferio nel 2019. Alla Racing Point vennero sottratti 15 punti dal campionato costruttori e venne comminata una multa di 200.000 euro per monoposto per l’illegalità dei condotti del sistema frenante. Tre team ora vogliono che la Haas VF-22 venga attenzionata dalla FIA per scovare delle anomale somiglianze con la F1-75 della Ferrari.

Alla nota presa di posizione di Alpine e McLaren, il magazine tedesco Auto, Motor und Sport ha spiegato che il terzo team ad alzare il polverone potrebbe essere la Mercedes. Toto Wolff, team principal della Stella a tre punte, ha richiesto una riforma delle regole: “Il cambio di personale tra le due squadre e la vicinanza fisica delle infrastrutture utilizzate creano controversie che non fanno bene al nostro sport. Dobbiamo trovare soluzioni in futuro che impediscano una cooperazione troppo stretta tra le squadre“. Va ricordato che la Mercedes ha condiviso per due anni la galleria del vento con l’Aston Martin. Quest’ultima potrebbe anche far parte della lista delle squadre in rivolta.

I team vogliono che la FIA indaghi sulla partnership tra la Rossa e il team americano in relazione alla condivisione della tecnologia. In Haas sono arrivati 25 tecnici da Maranello, a causa delle limitazioni del budget cap. In Ferrari, inoltre, hanno dovuto trasferire dei tecnici anche sul progetto WEC 2023. La Haas ha una sede a Maranello dedicato al design, ma Günther Steiner ha sottolineato: “Chiunque voglia entrare deve usare il proprio ingresso. I nostri sistemi informatici sono completamente separati“. Le vetture hanno più differenze che somiglianze, ma la protesta sui legame tra Ferrari e Haas non accenna a calmarsi.

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