Mansell svela un retroscena: “Ecco cosa mi disse Senna sul podio”

A trent’anni dall’unico titolo mondiale conquistato in F1, Mansell ricorda le battaglie con Senna e una frase che gli disse sul podio a Budapest.

Quest’anno Nigel Mansell spegnerà 30 candeline. Non per il suo compleanno, bensì per quello del suo primo e solo sigillo iridato nel Circus. Rimasto nel cuore dei tifosi per il suo stile impavido, tipico di un’epoca ancora eroica dell’automobilismo, il britannico, ha voluto ricordare il lungo duello vissuto con Senna, a cui riuscì a strappare lo scettro.

Nigel Mansell (Nigel Mansell Instagram)
Nigel Mansell (Nigel Mansell Instagram)

Dopo tante sfortune il 1992 fu per lui il campionato della consacrazione. La fine di una lunga ed estenuante attesa. Nove vittorie su sedici gara, il suo ruolino personale e dei ruota a ruota con Beco diventati epici. Uno su tutti, quello di Monaco.

Con il regolamento ora vigente, Ayrton non avrebbe potuto difendersi come fece con me“, ha confidato al podcast Beyond The Grid. “Era come un autobus. Ogni volta che cercavo di sorpassarlo mi bloccava“.

Essendo ormai trascorso tanto tempo, l’inglese non ha paura di dire che forse, avrebbe dovuto comportarsi in maniera più aggressiva.

Avrei dovuto procurandogli una foratura, o qualcosa del genere. Anche con l’ala rotta sarei stati in grado di proseguire e magari vincere“, ha aggiunto prima di definirsi orgoglioso di aver fatto prevalere la freddezza evitando incidenti.

La confidenza sul podio: cosa disse Senna a Mansell

Malgrado la forza mentale e fisica del brasiliano, il Leone alla fine dell’annata si fece beffa di lui, aiutato da un’ottima Williams.

Quando capì di aver avuto la meglio, non ci credevo. Fu un vero shock“, ha riportato alla luce l’emozione di quel momento. “Quando qualcosa significa tanto per te e ti rendi conto di averlo effettivamente raggiunto, il cervello finisce per fondere. Mi sono sentito svuotato“.

E a proposito dell’esatto frangente in cui è entrato a far parte della ristretta lega dei campioni di F1, il 68enne ha condiviso un episodio personale molto particolare.

E’ il 16 agosto. Ungheria. La sfida è ancora tra lui e l’indimenticato paulista. A tagliare per primo il traguardo è quest’ultimo. Per il pilota delle Midlands Occidentali è seconda piazza.

Mentre ci stanno premiando Ayrton si gira verso di me e mi dice “ti rendi conto di quanto sia bella questa sensazione ora, vero? Adesso sai perché mi comporto così’”, il messaggio ad effetto ancora vivido nella sua memoria.

Dopo Budapest i due si sarebbero rivisti sul podio solamente in Portogallo a settembre. Per l’inglese il 1993 sarebbe stato in America, per il verde-oro, sempre in McLaren ancora nella top class.

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