La vera F1 è tornata grazie ad un fattore: lo svela un ex pilota

Le auto ad effetto suolo convincono anche gli ex piloti della gold generation della F1. Le wing car hanno riacceso l’entusiasmo del pubblico.

La Formula 1 ha cambiato volto e lo ha fatto con stile. Dopo quarant’anni sono tornate in griglia le auto ad effetto suolo. Dopo le prime due corse della stagione, ci viene spontaneo ammettere che avrebbero potuto pensarci prima, dato lo spettacolo visto in pista. In Bahrain, nella prima uscita stagionale, ha avuto la meglio Charles Leclerc su una magnifica Ferrari F1-75.

F1 Ferrari (ANSA)
F1 Ferrari (ANSA)

A Maranello hanno estratto dal cilindro un’auto sensazionale. Dopo anni molto negativi, finalmente, la Scuderia Ferrari è tornata protagonista. Si tratta di una buona notizia per il team e i fan italiani, ma anche per l’intero circus della F1. Ma a sorprendere non è tanto la capacità di rimanere in scia della vettura successiva, quanto la sensazione che si è tornati a vivere l’imprevedibilità della F1 del passato.

In questo primo assaggio di stagione abbiamo assistito a numerosi ritiri per avarie tecniche, colpi di scena, incidenti clamorosi (per fortuna senza conseguenze) e una lotta al vertice fino all’ultima tornata. Si è assisti al clima di un tempo con sfide che tenevano gli spettatori attaccati alla TV. Nel Gran Premio dell’Arabia Saudita, seconda tappa del Mondiale 2022, alla fine l’ha spuntata la Red Bull Racing. Max Verstappen e Charles Leclerc si sono ingaggiati in un testa a testa da brividi, fatto di staccate al limiti e sorpassi fenomenali.

F1, ritorno delle corse dure

Sul piano fisico le auto ad effetto suolo hanno richiesto un maggiore sforzo. I piloti si stanno ancora adattando ad uno stile di guida molto diverso. Le auto sono più pesanti e questo ha un’incidenza notevole per quando concerne le frenate e l’inserimento in curva. La Ferrari, comunque, risulta agile nei tratti misti e nelle curve lente rispetto ad altre vetture. La Red Bull Racing, invece, è straordinaria nei tratti veloci, grazie anche alla cavalleria dei motori giapponesi.

La Formula 1 aveva bisogno di un cambio di rotta dopo annate molto scontate. In classifica costruttori la Mercedes ha dominato negli ultimi otto anni. L’era ibrida è risultata una delle più noiose ai fini dell’assegnazioni dei titoli. Fatta eccezione per la scorsa annata che ha visto protagonisti, fino all’ultimo giro, tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. Dopo quattro titoli iridati consecutivi, l’inglese ha dovuto abdicare. Per l’olandese della Red Bull Racing si è trattata della prima corona in carriera.

I nuovi regolamenti tecnici hanno convinto anche gli ex piloti della Formula 1. David Coulthard, ex driver della McLaren, ha apprezzato le vetture 2022. Le auto possono gareggiare più vicine grazie al modo in cui viene prodotto il carico aerodinamico. I surriscaldamenti che limitavano i duelli nella passata stagione sembrano oramai solo un lontano ricordo.

Kevin Magnussen della Haas e Nico Hulkenberg, reserve driver dell’Aston Martin, hanno dichiarato che hanno avuto forti dolori al collo. Tutti i piloti sono sembrati provati al termine della sfida. “Sembra veloce e molto impegnativa – ha dichiarato lo scozzese al podcast F1 Nation – non c’è molto margine di errore, fa parte della sfida della Formula 1. Quello che mi è piaciuto è vedere tutti i piloti piuttosto sfiniti alla fine, esausti. Per così tanto tempo, nell’era ibrida, non stavano nemmeno sudando alla fine del Gran Premio! Non è per togliere loro delle capacità, ma per gran parte di quell’era è stata ‘formula manageriale’. Ora siamo tornati alle corse dure, veloci e in cui si spingono le auto al limite, è fantastico“.

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