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Motomondiale

Ducati, che succede? Bagnaia e Miller, ecco quali sono i loro problemi

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Oscar Slaifer

Il GP del Qatar doveva dare inizio alla sinfonia Ducati. Che è arrivata, ma con il pilota meno atteso. Per Bagnaia e Miller un’amarezza infinita.

Erano loro i favoriti, la moto migliore con il pilota migliore. Ducati e Pecco Bagnaia, un duo che doveva fin da subito dare un’impronta decisa al Mondiale MotoGP 2022. Lo dicevano i numeri della passata stagione, con una seconda metà di annata vissuta alla grande. E invece la prima gara dell’anno in Qatar è andata come peggio non poteva andare. Per il team ufficiale di Borgo Panigale in pratica neanche metà gara e mai da protagonisti, con entrambi i piloti (anche Jack Miller) fuori, con uno zero nella casella che fa davvero male. E lancia un primo piccolo campanello d’allarme.

Pecco Bagnaia e Jack Miller (foto Getty Images)

E’ vero che il ruolo di favoriti porta maggiori pressioni, così come il fatto di essere da anni sulla cresta dell’onda ma di non essere mai stati capaci di agguantare il titolo, che manca da Stoner nel 2007. Ma in questo 2022 c’è da dare una svolta decisa. E con questo inizio la strada si fa subito in salita.

Ducati e Bagnaia, un ko che fa male

In Qatar è stata comunque una Rossa a vincere, ma quella del pilota “sbagliato”, Enea Bastianini. Per il team ufficiale tutto è andato storto quasi fin dalle prove, dove i due piloti hanno fatto fatica a trovare il ritmo giusto. Un pelo meglio l’australiano, ma proprio in FP4 per Bagnaia sembrava essere arrivato un segnale di risveglio, confermato anche dal warm up. Ma dopo che il semaforo rosso si è spento, anche la Rossa Ducati è scomparsa dai radar.

Prima un via decisamente sottotono, poi piano piano ecco che la situazione è degenerata. Il primo ad arrendersi in casa Ducati è stato Jack Miller, alle prese con noie elettroniche, poi è toccato a Bagnaia, che in rimonta ha steso Jorge Martin alla prima curva. Nell’abbraccio sconsolato al povero spagnolo, incolpevole, c’è tutta la delusione e amarezza per un inizio di 2022 che di sicuro il piemontese si era immaginato in maniera decisamente differente.

Era lui il favorito, anche perché Pecco stesso si era messo addosso questa etichetta pochi giorni prima. Ma ha steccato clamorosamente. E non senza qualche polemica rivolta ai vertici Ducati. Infatti ha ammesso che nelle prime tre sessioni di libere ha svolto quasi un lavoro di tester, ma ha aggiunto che lui è qui per vincere e non per provare materiale nuovo. “Le priorità dovrebbero essere alte”, ha detto, puntando il dito che non ha mai guidato una moto uguale a se stessa per almeno due sessioni consecutive, segno che la GP22 sta evolvendo ogni volta ma per portarla al limite serve una conoscenza migliore del materiale che già ha a disposizione.

Bagnaia che poi ha anche ammesso di aver detto questo a Dall’Igna e agli altri in Ducati, segno che il lavoro da oggi in poi deve cambiare. Di sicuro però c’è che la tensione a Borgo Panigale c’è. La decisione di rimanere col vecchio motore è stato un primo campanello d’allarme. Vedere poi che la concorrenza, Honda, Suzuki e Aprilia in primis, è lì vicina in termini di velocità di punta, non può far stare allegri. Quindi alla Ducati tocca guadagnare terreno su altri aspetti della moto. E da qui la fretta di provare nuove componenti. Ma questo stavolta è andato a deciso scapito della performance in pista.

Miller, nervosismo crescente

Se poi ci mettiamo che anche Miller è in difficoltà, il quadro in casa Ducati è completo. L’australiano lo scorso anno partiva con i gradi di capitano ma li ha persi quasi subito per l’ascesa prepotente di Bagnaia. Poi weekend buoni in qualifica ma non altrettanto in gara hanno irritato i vertici del team, che sembrano averlo messo sotto esame.

Che sia nervoso lo si è capito già il giovedì, quando ha bollato come “cavolate” le voci di una crescente tensione nel team per via del mancato rinnovo. Ma Poi il guaio in gara, con una rabbia smaltita solo dietro al paddock. Insomma, la Ducati ha davvero iniziato col piede sbagliato. E urge cambiare alla svelta per non commettere gli errori del passato.

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Oscar Slaifer

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