Helmut Marko “spara” alla Russia, ma se la prende anche con l’Europa

Da casa Red Bull, Helmut Marko dice la sua sulle sanzioni intraprese anche dalla F1 nei confronti della Russia. Ma non condivide tutto.

Si avvicina il secondo test della F1 prima dell’inizio della stagione 2022. C’è grande attesa per capire quali sono i veri valori in campo, con Mercedes e Red Bull che saranno chiamate a confermarsi le prime della classe e a difendersi dagli attacchi di Ferrari e McLaren. In realtà però le terribili vicende dell’Est europeo, con la guerra in Ucraina, stanno inevitabilmente prendendo il sopravvento. Il mondo dello sport in toto si è mobilitato nelle ultime ore, prendendo una decisione netta nei confronti di team e sportivi russi e bielorussi.

Helmut Marko (foto EPA/SHAWN THEW)
Helmut Marko (foto EPA/SHAWN THEW)

Ad essere annullati sono stati anche importanti eventi sportivi programmati in Russia. A intervenire anche l F1, che ha detto addio al GP di Sochi, in programma a settembre, mentre il pilota russo Nikita Mazepin potrà correre ma senza insegne che lo colleghino al suo Paese. E dalla sua Haas intanto è sparito il logo dello sponsor, legato a Mosca.

Helmut Marko dice la sua sulla questione ucraina

Le vicende in Ucraina hanno fatto parlare anche i protagonisti del mondo della F1. E non solo i piloti. Nelle scorse ore ha fatto clamore il commento rilasciato da Bernie Ecclestone, ex patron del Circus, che in una trasmissione radiofonica è andato controcorrente, esprimendo vicinanza al presidente Vladimir Putin (definito “corretto e onorevole”).

Il 91enne ha difeso l’ex ufficiale del KGB, con il quale ha concepito l’attuale GP di Russia nella località turistica di Sochi, e anzi ha criticato non troppo velatamente la cancellazione della gara russa.

Non si è fatta attendere però la reazione di un altro che in F1 non ha mai mostrato di avere remore, qualsiasi fosse l’argomento. Parliamo del patron Red Bull Helmut Marko, che però ha voluto evitare di rispondere direttamente a Ecclestone, ma non ha comunque lesinato parole per la situazione in Ucraina e la conseguente cancellazione del GP di Sochi: “Era molto chiaro dai nostri piloti che non volevano guidare in un Paese che ha scatenato una tale guerra di aggressione“, ha detto a RTL.

“In realtà è inimmaginabile che possa accadere qualcosa del genere. Poi quando vedi la brutalità con cui stanno procedendo e i gesti minacciosi, è tutto molto, molto spaventoso”, ha aggiunto Marko. Il patron austriaco spera ora che sanzioni internazionali che sono state varate nelle scorse ore da tutta Europa e non solo abbiano un impatto sui prossimi colloqui di pace: “Il lato positivo per me ora è la coesione all’interno dell’Europa – ha affermato Marko -. Così in pratica di dice ‘non puoi farlo’. Posso solo comprendere appieno tutte le sanzioni e sostenerle personalmente”.

Tuttavia, Marko ha anche mosso alcune critiche nei confronti dei Paesi europei: “Abbiamo criminalmente trascurato le spese militari. Credevamo tutti, nel nostro stato libero dalla guerra, di poter fare affidamento su leggi e regolamenti”. E ha aggiunto: “Sarebbe controproducente solo se dessimo alla Russia la possibilità di posizionarsi di nuovo positivamente davanti a un pubblico mondiale con un gran premio”. Marko che poi però ha espresso il suo parere contrario sul fatto di escludere Nikita Mazepin, russo, dal campionato. Ma ha auspicato che la Haas trovi al più presto un nuovo sponsor, al posto di quello vicino a Mosca, magari prima dell’inizio del campionato.

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