MotoGP, la Ducati alza la voce con gli altri team: “E’ fastidioso”

Ducati pronta ad una nuova battaglia nel paddock: Paolo Ciabatti assicura che non faranno dietrofront nel primo GP del Qatar.

Ancora una volta Ducati ha messo a frutto anni di ricerca e investimenti nei test invernali escogitando il ‘Front Ride Height Adjuster‘, alias abbassatore dell’anteriore in movimento, che permette di abbassare il baricentro della moto per ottenere più velocità in uscita di curva. In Malesia e Indonesia il costruttore emiliano ha dato non poco fastidio agli altri costruttori, pronti sul piede di guerra a dare battaglia nelle riunioni che si terranno nelle prossime sedi dei Gran Premi.

Davide Tardozzi e Paolo Ciabatti (foto Ansa)
Davide Tardozzi e Paolo Ciabatti (foto Ansa)

In passato Ducati ha portato molte novità nella categoria MotoGP, dalle winglets alle carene aerodinamiche, dallo spoiler al posteriore fino al dispositivo holeshot, tecniche prontamente imitate dagli altri cinque costruttori per non restare indietro nell’evoluzione. Stavolta ritorna il dibattito per l’abbassatore anteriore in movimento, che non viola il regolamento e quindi non sarebbe neppure il caso di dover chiedere apposite verifiche. Infatti il nuovo sistema si azione meccanicamente e non elettronicamente. In questo secondo caso sarebbe da vietare perché non conforme ai regolamenti.

Paolo Ciabatti pronto alla sfida politica di Ducati

In molti si sono già avventati sul nuovo dispositivo anteriore, ma da Borgo Panigale non hanno nessuna intenzione di fare passi indietro. Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse, ha già chiarito sulle colonne di Speedweek.com che la novità dei tecnici emiliani verrà portata a Losail: “Ci siamo già passati, ma siamo stufi” e chiarendo a lettere cubitali che Ducati “utilizzerà sicuramente il dispositivo per l’inizio di stagione a Doha” sulle Desmosedici GP22 di Bagnaia, Miller, Zarco, Martin e Marini.

Per certi versi i vertici del team sono anche stanchi di dover affrontare battaglie politiche inutili. In un’intervista a MOW lo stesso Paolo Ciabatti non si nasconde dietro giri di parole: “Crediamo che sia una storia che si ripete da tempo. Abbiamo iniziato con l’aerodinamica, poi le ali che sono state messe al bando, poi nel 2019 in Qatar a proposito del famoso cucchiaio per il quale ci siamo rivolti alla Corte d’Appello della FIM, dimostrando la sua perfetta regolarità”.

Il vero problema è che gli altri costruttori dovrebbero adeguarsi all’innovazione al posto di intralciare il lavoro altrui che tra l’altro rispetta i regolamenti. “Siamo stati i primi a montare l’abbassatore e ora lo impiegano tutti. E’ fastidioso che quando altri costruttori vedono che abbiamo sviluppato qualcosa che loro non hanno, invece di adattarsi, cercano di mettersi in mezzo – ha concluso Paolo Ciabatti -. Vedremo come andrà a finire”.

Impostazioni privacy