Jean Todt, si avvicina sempre di più il ritorno in Ferrari

Si fanno sempre più insistenti le voci del ritorno di Jean Todt alla Ferrari. Ecco gli ultimi rumors sulla vicenda.

Jean Todt (LaPresse)
Jean Todt (LaPresse)

E’ una fine di 2021 molto frenetica per la F1. E in particolare per Jean Todt. Dopo l’addio alla presidenza della FIA, ora passata a Mohammed Ben Sulayem, presidente dell’Emirates Motorsports Organization (EMSO) dal 2005 e in passato anche vicepresidente del FIA World Motor Sport Council per il Medio Oriente, si rincorrono le voci sul possibile nuovo impegno del francese.

Todt-Ferrari, accordo vicino

Già prima della fine della scorsa stagione, è trapelata la notizia del possibile ritorno di Todt in Ferrari. E negli ultimi giorni si stanno facendo sempre più insistenti le voci di un accordo ormai raggiunto.

A lanciare lo scoop è stato il giornalista inglese Joe Saward nell’ultimo aggiornamento del suo blog, secondo cui Todt è da tempo impegnato in trattative insieme al Presidente della Casa di Maranello John Elkann. E proprio il francese potrebbe essere il grande annuncio di inizio 2022, oltre alla questione sponsor.

Sul sito della Ferrari c’è un grande spazio bianco sotto il titolo ‘Sponsor’ e poi ci sono due livelli di partner, con quello premium a cui sono garantiti loghi più grandi – si legge nel pezzo di Saward -. La sponsorizzazione principale della Ferrari è ancora in palio dunque, o forse è già stata stabilita e deve essere semplicemente annunciata. […] L’annuncio più importante, però, sarà quello relativo al ritorno di Jean Todt a Maranello nel ruolo di super-consulente, una carica che coinvolgerà sia la Scuderia che la casa automobilistica. Aspettatevi di vedere Jean apparire alle gare nel 2022″.

Tra smentite e giudizi già negativi

In realtà lo stesso Jean Todt non più di qualche giorno fa a L’Equipe aveva smentito un suo accordo con la Rossa: “Per il momento non c’è nulla. Dobbiamo essere realisti, anzitutto la cosa più importante è il mio impegno per la sicurezza stradale, presso le Nazioni UniteMa non chiudo la porta ad altre opportunità, fintanto che sono compatibili con quello che faccio già“.

Mentre a vedere in modo negativo il suo nuovo ruolo in Ferrari è stato recentemente Flavio Briatore: “I consulenti sono figure che non servono a nessuno, se non a far perdere tempo. E poi uno con la carriera come quella di Todt non credo possa accettare un simile incarico. Il team è un mestiere complicato, non da consulenti, lo devi vivere”.

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Ferrari-Todt, un binomio vincente

Una storia, quella tra Ferrari e Jean Todt, che vuole e deve essere di nuovo vincente. Lo chiedono i tifosi a gran voce, dopo anni di bocconi amari. Come di bocconi amari ne aveva ingoiati la Rossa prima del suo arrivo nel 1993. Allora lo chiamò Luca di Montezemolo, da un paio d’anni presidente della Ferrari. La Scuderia di allora era ormai solo l’ombra di ciò che fu, con l’ultimo titolo piloti che risale al lontano 1979.

Todt ristrutturò profondamente la gestione sportiva e nel 1994 arrivò il ritorno alla vittoria con Gerhard Berger. Nel 1996 l’acquisto del migliore del mondo, Michael Schumacher, che dopo diverse stagioni di lotta al vertice riportò la Rossa davanti a tutti nella classifica costruttori nel 1999 e nel 2000 in quella piloti. In quegli anni con Todt a capo, il Cavallino si aggiudicò complessivamente sei titoli costruttori e Michael arrivò a sette mondiali complessivi in carriera. Nel 2007 e 2008 gli ultimi lampi della rossa, con il francese che nel marzo del 2009 disse addio dopo aver vinto 14 titoli mondiali e ottenuto 106 vittorie.

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