Il presidente della Ferrari Elkann snobba la F1. È un brutto segno?

Premiato ai Caschi d’Oro di Autosprint John Elkann elogia quanto fatto dalla Ferrari nel turismo, ma non in F1. C’è da preoccuparsi?

John Elkann (©Getty Images for Polito di Torino)

Arrivato a Milano nella serata di sabato per presenziare alla classica premiazione dei Caschi d’Oro di Autosprint il Presidente del Gruppo Stellantis e della Ferrari John Elkann ha reso merito ad Antonello Coletta, responsabile dell’attività GT ed esaltato quanto ottenuto dal Cavallino nei campionati a ruote coperte.

“Direi che più che fortunata, sia stata un’annata di vittorie meritate”, ha dichiarato l’erede Agnelli consegnando nelle mani del manager la statuetta attribuita dallo storico settimanale per un 2021 denso di successi. “Voglio ringraziare anche Amato Ferrari e tutti quelli che hanno contribuito a questa stagione straordinaria, la più bella che la Rossa abbia mai avuto nel mondo del Gran Turismo”.

Certe parole non stupisco, ma fanno sorgere domande

Subentrato a Marchionne al vertice del marchio, da subito il 45enne ha puntato sul programma che più può stimolare la vendita di autovetture. D’altronde l’obiettivo di fondo è esattamente quello investire nelle corse per avere un riscontro sul mercato e i challenge e il turismo sono uno strumento ottimale per stuzzicare l’appetito dei compratori.

Non a caso qualche mese fa è stato annunciato il ritorno di Maranello nell’endurance a partire dal 2023. “La nostra entrata nel WEC in occasione del secolo dalla nascita della 24 Ore di Le Mans e del cinquantenario da quando non siamo più presenti nella classifica assoluta, è sicuramente qualcosa di molto importante per noi e di cui siamo molto orgogliosi”, ha quindi commentando sottolineando l’importanza di ogni categoria di competizione per il brand.

In mezzo a tanti elogi, ha però colpito l’assenza di riferimenti alla F1. Malgrado la presenza in sala del driver di riserva ed ex ufficiale Alfa Romeo Antonio Giovinazzi, dell’ingegnere di pista di Sainz Riccardo Adami e di Luca Colajanni, capo della comunicazioni esterne, il Circus è stato saltato piè pari. Nemmeno una citazione al terzo posto costruttori ottenuto dopo un 2020 terribile. Che il Circus sia diventato un surplus, qualcosa di poco interessante, magari da cui ritirarsi?

John Elkann nel paddock di Baku F1(©Getty Images)

Chiara Rainis

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