Latifi come Glock nel 2008: “Chiedo scusa, non sapevo”

Come nel 2008, a decidere l’esito del campionato 2021 di F1 sono state cause esterne e ora Latifi si scusa con Hamilton.

Nicholas Latifi (©Getty Images)

Nel 2008 i problemi di gomme comparsi sull’auto di Timo Glock nelle ultime tornate del conclusivo GP del Brasile decretarono il successo iridato di Hamilton e la sconfitta del ferrarista Massa. Allo stesso modo domenica scorsa ad Abu Dhabi il botto di Latifi agevolato da un contatto precedente con la Haas di Mick Schumacher, ha definito la consacrazione di Verstappen a scapito di Lewis.

Corsi e ricorsi storici, quasi fosse un’oscura trama del destino. Una sorta di “dai e togli”, con Ham protagonista assoluto.

Subito additato come “venduto”, il candese della Williams si è sentito in dovere di scusarsi. “Non era mia intenzione e domando perdono per aver influenzato il risultato e creato un’opportunità, ma ho semplicemente commesso un errore”.

E perché non credergli. Probabilmente Nicholas, anonimo in fondo al gruppo da ormai due stagioni, è stato semplicemente scelto dalla sorte come arbitro supremo per chiudere una partita densa di polemiche, scorrettezze e strascichi, e forse un’era targata Mercedes.

Se poi ci aggiungiamo che grazie al suo incidente e all’ingresso della Safety Car il record di sette titoli vinti da Michael Schumacher non è stato battuto, la vicenda acquista ancora più un valore morale.

E proprio sulla battaglia con il figlio dell’asso di Kerpen che lo ha portato a finire contro le barriere alla curva 9, Nicholas ha detto: “Avevo perso aderenza, specialmente dove sono uscito. Si tratta di un cambio di direzione insidioso, che mi ha messo in difficoltà l’intero fine settimana. In più in quel momento avevo le gomme sporche, l’aria era disturbata (dalla presenza dell’auto del tedesco), e ho commesso uno sbaglio”.

Con la paura di essere bersagliato di accuse come lo fu ai suoi tempi l’allora pilota Toyota, il 26enne ha sostenuto di non essere stato al corrente di quale fosse la classifica in occasione dell’impatto e di essersi reso conto di aver rovinato solamente la propria corsa.

Williams (©Getty Images)

Chiara Rainis

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