Lutto in F1: se n’è andato il leggendario Frank Williams

Il Circus piange la scomparsa di Williams, l’ultimo costruttore indipendente capace di battere le grosse Case.

Frank Williams (©Getty Images)

Con Frank Williams se ne va un’epoca romantica e gloriosa dell’automobilismo. Visionario, appassionato e molto anglosassone nell’approccio alla professione, a parlare per lui numeri importanti: 114 GP vinti come proprietario di un team, 9 titoli marche e 7 costruttori. Qualcosa di straordinario e irraggiungibile se si considera che il suo approdo in F1 è avvenuto grazie ad una valigia di idee condivise con il tecnico Patrick Head, ma pochissime risorse.

Il primo mondiale affrontato data 1977 e da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Purtroppo nell’ultimo ventennio i risultati non sono stati all’altezza della sua storia, anzi, soprattutto a causa della carenza di fondi sono andati via via peggiorando.

Con coraggio e amore per la propria creatura e per l’automobilismo, malgrado l’età che avanzava e le problematiche di salute legate all’incidente stradale subito nel 1986 per cui finì in sedia a rotelle, ha continuato a seguire l’azione dal box, fino alla decisione di cedere il testimone alla figlia Claire nel 2014. Una scelta rivelatasi fallimentare visto che da allora la crisi economica dell’equipe è aumentata e solo la vendita definitiva alla Dorliton Capital avvenuta nel 2020 l’ha salvata dalla chiusura.

Al di là dei successi in pista, Williams ha raccolto anche alcune gioie personali come il riconoscimento di Sir da parte della Regina Elisabetta II d’Inghilterra e quello di Cavaliere della Legione d’Onore dal Presidente della Repubblica Francese per la collaborazione con Renault. Ovviamente nono sono mancati i dolori, per la perdita dell’amatissima moglie Virginia, e sportivamente parlando, molto tempo prima, per la morte di Ayrton Senna, a Imola nel 1994, per cui venne processato con l’accusa di omicidio.

Tra tutti i messaggi che hanno invaso la rete per salutare l’ultimo vero iconico protagonista della classe regina, che ci ha lasciato a 79 anni, vogliamo proporvi quello di George Russell, giovane talento capace di far tornare Grove sul podio in occasione del GP del Belgio dello scorso fine agosto.

“E’ stato più di un capo, un mentore e un amico per chiunque abbia fatto parte di questa scuderia. Non scorderò mai le nostre risate”, le sue parole. “E’ stato un onore gareggiare per lui ed essere una piccola parte di quanto ha lasciato in eredità”.

Per quanto mi riguarda non ho mai avuto occasione di scambiare con lui quattro chiacchiere, a differenza di quanto ho fatto con la sua erede, ma tante volte mi è capitato di incontrarlo nel paddock. Un uomo umile e privo di fronzoli nonostante una vita da grandissimo. L’esatto opposto rispetto ad altri, con decisamente meno successi alle spalle, che si aggiravano coperti d’oro e affiancati da ragazze ogni volta diverse.

Claire e Frank Williams ai box (©Getty Images)

Chiara Rainis

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