Vettel si sfoga: “Sbagliato portare la F1 nei Paesi ricchi”

Nuova bordata di Vettel nei confronti di chi gestisce la F1. Per il tedesco è sbagliato andare dove c’è solo ricchezza. 

Sebastian Vettel (©La Presse)

Sulla stregua di Lewis Hamilton anche Sebastian Vettel non perde ormai occasione per fare proclami. Forse sentendosi un pesce fuor d’acqua in uno sport piuttosto lontano da quello che lo aveva accolto nel primo decennio degli anni 2000, il tedesco trova sempre qualcosa da dire contro il sistema che regge attualmente la F1.

Così, dopo essersi lamentato per la direzione intrapresa dalla categoria dal punto di vista tecnico, ha puntato il dito contro le sedi dei GP, oggi, a suo avviso, scelte per mero interesse finanziario. Ma non solo. Sposando la teoria che Paesi come l’Arabia Saudita si stiano aprendo agli eventi occidentali solamente per ripulirsi coscienza e immagine, il pilota Aston Martin ha parlato di un giro di “soldi non esattamente puliti”.

“Secondo me se si dispone di una morale non bisognerebbe andare in certi luoghi”, ha asserito accusando il Circus di ingordigia. Sempre stando al parere del 33enne l’enorme quantitativo di denaro messo sul piatto dai regimi arabi sarebbe un incentivo a passare sopra anche ai più banali diritti umani.

Un errore clamoroso da parte di chi muove i fili che finirebbe per mettere in difficoltà pure chi il paddock lo anima, costringendolo a recarsi dove non vorrebbe.

Dopo aver richiamato tutti ad un comportamento più etico, Seb ha ribadito perentorio: “Credo sia giusto cominciare ad affrontare le conseguenze delle nostre azioni e assumercene la responsabilità”.

Va detto che la classe regina non è nuova a “vendersi” al miglior offerente. All’ex Ferrari che contesta i sauditi noi replichiamo ricordando una vicenda se vogliamo ancora più ingloriosa, ovvero la decisione di costruire un autodromo totalmente inutile in India che portò all’esproprio di migliaia di ettari di terra ai contadini locali impedendo loro di continuare a coltivare il riso.

F1 in azione a Austin (©AP Photo/Francisco Seco)

Chiara Rainis

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