Valentino Rossi, Dovizioso, Morbidelli, Bagnaia: gli italiani eterni secondi

Il titolo manca ormai dal 2009 ma sono tante le stagioni in cui un italiano ha chiuso con il titolo di vicecampione. E Bagnaia può proseguire questa “tradizione”

Pecco Bagnaia, al primo anno col team ufficiale Ducati (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)
Pecco Bagnaia, al primo anno col team ufficiale Ducati (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Con il Mondiale matematicamente nelle mani di Fabio Quartararo, ora la battaglia si sposta esclusivamente sul titolo di vicecampione del Mondo. E favorito d’obbligo è Pecco Bagnaia. Ancora una volta un italiano.

Un titolo che in Italia manca dal 2009

Bagnaia deve però battere la concorrenza del campione iridato in carica, Joan Mir. Per ora la classifica dice 202 a 175, ma il pilota Ducati è in crescita costante e sembra essere decisamente avvantaggiato.

C’è da dire che il Belpaese, da quando c’è la MotoGP, ha visto diverse volte un proprio pilota arrivare secondo nella generale. L’ultimo a vincere è stato Valentino Rossi nell’ormai lontano 2009. Da allora per l’Italia solo una serie di secondi posti che sembra destinata a continuare. A vincere solo tre nazioni: Spagna, Australia e Francia. E anche quest’anno per i nostri portacolori non c’è stato nulla da fare. Ma si allunga la sfilza di azzurri al secondo posto.

Tutto cominciò con Valentino Rossi

La sequenza degli italiani “eterni secondi” è cominciata nel 2014, e con un nove volte campione del mondo come Valentino Rossi. Una stagione, come quella precedente, dominata da Marc Marquez, che chiuse con 67 punti di vantaggio sul campione di Tavullia, che mise comunque a referto due vittorie ed altri undici podi.

Sarà sempre il Dottore ad assicurarsi la seconda piazza iridata l’anno successivo, quella in cui si giocò fino all’ultimo il titolo con il compagno di scuderia Jorge Lorenzo ma che vide sfumare il sogno del decimo titolo per quel confronto acceso in Malesia con Marquez che gli costò una penalità a Valencia, ultimo atto della stagione.

Alla fine furono solo cinque i punti di ritardo sul compagno di box, con un’annata che Rossi concluse con quattro vittorie e altri undici podi. Nel 2016 poi l’ultima vera grande annata di Vale, che chiuse ancora una volta alle spalle di Marquez, con un distacco di 49 punti grazie a due vittorie e 9 podi.

Dovizioso e Morbidelli prima di Bagnaia

La tradizione di italiani vicecampioni continua nel 2017, stavolta con Andrea Dovizioso, che nel frattempo con la sua Ducati diventa il grande rivale di Marquez. Nella prima stagione di questo duello infuocato la differenza tra i due è di 37 punti, con sei vittorie e due podi per il forlivese, che nel 2018 chiude con quattro trionfi e altri cinque podi ma vede aumentare il distacco dallo spagnolo a 76 lunghezze.

Nel 2019 poi il gap tra il pilota Ducati e il talento di Cervera lievita ancor di più, arrivando fino a 151 punti, merito di 12 successi e sei secondi posti in una stagione in cui Dovizioso raccoglie “solo” tre vittorie ed altri sette podi. Lo scorso anno invece, senza Marquez, è Franco Morbidelli ad emergere e a chiudere secondo la classifica Mondiale dietro a Mir. Il distacco tra i due sarà alla fine solo di 13 punti, con l’italo-brasiliano che in un’annata resa complicata dal Covid-19 porta a casa comunque tre successi e altri due podi.

Franco Morbidelli (al centro), nel 2020 secondo in campionato (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)
Franco Morbidelli (al centro), nel 2020 secondo in campionato (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)

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