Danilo Petrucci amaro: “Nessuno può restituirmi quelle emozioni”

La gara di Misano-2 si è conclusa con una caduta dopo due giri per Danilo Petrucci. Fatale un contatto con Joan Mir.

Danilo Petrucci a Misano (getty images)

Danilo Petrucci è caduto dopo due giri nel Gran Premio di Misnao-2, in seguito ad un contatto con il maiorchino Joan Mir. E’ dovuto rientrare ai box in una gara particolarmente sentita dal pilota del team KTM Tech3, che avrebbe voluto salutare i tifosi dopo il traguardo con un giro di onore. Alla pari di Valentino Rossi questa è stata la sua ultima uscita da pilota MotoGP sul tracciato di San Marino, anche se non è da escludere che potremo un giorno rivederlo in veste di wild card.

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L’amarezza per il mancato giro d’onore

Invece un contatto con il pilota Suzuki lo ha costretto al ritiro dopo la caduta, nel giorno del suo 31° compleanno. Un normale incidente di gara, ma resta tanta amarezza. “Non ho quasi parole per questo”, ha detto il pilota umbro. “Qualcosa del genere può succedere. Joan voleva superarmi perché era veloce. Sono molto triste di essere dovuto rientrare così presto. Sarebbe stato bello salutare di nuovo il pubblico alla fine”.

Una manovra per nulla scorretta, ma che avrebbe potuto attirare l’attenzione della Direzione Gara. “Ha cercato di sorpassarmi. Lo capisco, purtroppo non abbiamo avuto il ritmo per tenere il passo durante la gara. Joan aveva già ricevuto una penalità dopo la sua falsa partenza e in qualche modo voleva tenere il passo”. Danilo Petrucci aveva conquistato la terza fila in griglia al termine di una buona qualifica, pur riconoscendo di non avere il passo dei migliori. “Non eravamo nel gruppo di testa. Normalmente una cosa del genere dovrebbe essere punita, ma non voglio giudicarla. Inoltre, nessuno può restituirmi quelle emozioni che non mi è stato permesso di provare a causa della caduta prematura. Io sono quello che è stato punito di più”.

Danilo Petrucci con la sua KTM in pista (Foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)
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