Il team manager della Yamaha, Maio Meregalli, fa chiarezza sulle ragioni che non hanno portato al contratto con Valentino Rossi
Un matrimonio durato complessivamente per sedici anni, quello tra Valentino Rossi e la Yamaha in MotoGP (con la sola parentesi del biennio nero trascorso alla Ducati tra il 2011 e il 2012).
E che, al termine di questa stagione, è avviato all’inevitabile divorzio. Non solo perché il Dottore scenderà personalmente dalla sella della M1, avendo già annunciato il suo ritiro dal Motomondiale.
Ad aver fatto rumore è stato soprattutto l’accordo che porterà il suo marchio, quello della VR46, a legarsi proprio alla Rossa di Borgo Panigale nel prossimo campionato. Il fenomeno di Tavullia non ci sarà più, ma la sua squadra, in compenso, schiererà due Desmosedici sulla griglia di partenza. Rompendo dunque lo storico sodalizio con Iwata, almeno in classe regina.
Meregalli: “Perché Yamaha non ha scelto VR46”
Come mai, dopo una lunga trattativa portata avanti anche con il costruttore dei Diapason, alla fine è arrivata la firma tra il team di Vale e la Casa bolognese? A spiegarlo è stato il team manager della Yamaha in persona, Maio Meregalli.
“Non avevamo motivo di non fidarci della squadra di Razlan Razali che, non dimentichiamolo, ci ha dato tanto”, ha spiegato nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni del sito specializzato francese GP-Inside. “Il nostro problema è che non possiamo fornire più moto. Non abbiamo la struttura per fare come la Ducati, che l’anno prossimo schiererà otto piloti. Questo, credo, potrà anche essere fonte di problemi”.
Ma Valentino Rossi resta legato a Iwata
I giapponesi hanno dunque preferito rinnovare l’accordo con la loro attuale formazione satellite, che dal 2022 non si chiamerà più Petronas per via della conclusione della sponsorizzazione con il colosso petrolifero malese. Ironia della sorte, proprio la scuderia della quale il nove volte campione del mondo attualmente difende i colori.
Ma quella tra Rossi e la Yamaha non sarà una rottura totale: pur legandosi alla Ducati in MotoGP, infatti, la VR46 gestirà il team Mastercamp dell’azienda nipponica in Moto2. Dopotutto, diceva il cantautore, “certi amori non finiscono”…
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