Buone notizie per l’Italia: il governo Draghi finanzierà la F1 a Imola

L’Italia tornerà ad avere due GP. L’annuncio del Presidente della Regione Emilia Romagna con il benestare del Governo centrale di Draghi.

Podio Imola (©Getty Images)

Se in un momento tanto delicato per il nostro Paese sia giusto investire denaro nel Circus è un interrogativo impossibile da non porsi. Tuttavia dopo diversi tira e molla pare proprio che l’Esecutivo di Mario Draghi abbia accettato la richiesta dell’ACI e del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini di finanziare un secondo appuntamento di F1 in Italia.

L’interesse ruota perlopiù attorno alla denominazione. Come sappiamo, infatti il GP di Imola è chiamato del Made in Italy. Un modo alternativo e furbo per fare pubblicità ai nostri prodotti su una piattaforma planetaria che la politica non ha potuto ignorare.

In che cosa consiste l’impegno finanziario

La somma versata annualmente sarà pari a 20 milioni di euro, di cui 12 provenienti da fonti governative (7 dal Ministero degli Affari esteri e dall’Istituto per il commercio estero, e 5 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), 5 dalla Regione, 2 dal Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale imolese e 1 dall’Automobile Club Italiano.

Questo, dunque, dovrebbe bastare per confermare il round all’Enzo e Dino Ferrari dal 2022 al 2025. “Dopo le ultime due edizioni sperimentali della corsa, ora Imola potrà davvero tornare a essere un appuntamento fisso”, le parole di Bonaccini che ha poi promesso un salto di qualità.

Certamente a giocare a favore del tracciato emiliano c’è la vicinanza con la città. Un beneficio non da poco che agevola l’organizzazione di un evento a tutto tondo, specialmente in prospettiva quando non ci saranno più le limitazioni legate al Covid. Di sicuro il promoter non dovrà sforzarsi molto per fare un lavoro migliore di Monza dove, anche nel 2021, con meno pubblico da gestire ci sono state falle importanti (come purtroppo ormai prassi) e parecchie complicazioni.

Max Verstappen vince a Imola (©Getty Images)

Chiara Rainis

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