Valentino Rossi tratta della questione sicurezza in pista durante il giovedì di conferenza stampa ad Austin.
Dopo la morte di Dean Berta Vinales la questione sicurezza diventa l’argomento principale anche nel paddock della MotoGP che in questo fine settimana va in scena ad Austin. Sarà assente il cugino Maverick Vinales che, una volta arrivato negli USA, ha preferito ritornare a casa per raccogliersi nel dolore insieme alla sua famiglia. Tutti si chiedono cosa sia possibile fare per ridurre i rischi che simili episodi si ripetano, ma trovare una soluzione non è facile.
Se ne parlerà in Commissione Sicurezza con Carmelo Ezpeleta, ma Valentino Rossi sembra avere le idee abbastanza chiare. Una maggiore responsabilità deve nascere innanzitutto dai piloti, che devono prendere consapevolezza dei rischi, del rispetto e della vita. Nel 2021 sono già morti tre giovani piloti, tutti con la stessa dinamica: travolti dagli inseguitori dopo una caduta. “Questa situazione tra i giovani piloti è molto, molto pericolosa perché ci sono molti piloti e tutti sono molto vicini. Il rischio che ciò accada è molto alto, quindi tra le cose che possiamo fare: innanzitutto avere più rispetto per le bandiere gialle”.
Le possibili soluzioni secondo Valentino Rossi
Nelle categorie minori i rischi aumentano, perché ognuno vuole farsi valere e farsi strada tra le strette maglie della concorrenza. In più le moto sono molto simili e costringono a battaglie ravvicinate fino all’ultima curva. “Guardare le gare dei giovani fa abbastanza paura perché tutti cercano di dare il massimo e non pensano a cosa può succedere. Credo che tutti i piloti debbano sapere che le gare sono pericolose e che si può essere o non essere fortunati, come in questo caso”.
Cosa si può fare? Abbassare l’età minima può essere una buona idea, ma non risolutiva. Valentino Rossi da tempo chiede sanzioni più severe per le scorrettezze in pista. “Se l’età minima si abbassa di un anno o al massimo di due, può essere meglio ma è insufficiente. Ma forse essere più severi con i giovani piloti, seguire più nel dettaglio quello che fanno in pista ed essere più severi con le sanzioni potrebbe essere la strada da percorrere. Il nostro sport è fantastico, ovviamente amiamo tutti questo sport, ma devi sempre correre rispettando i tuoi avversari”.