“Non ho detto che stavo per morire”: Lewis Hamilton zittisce i critici

A Sochi Hamilton torna sulle parole di Helmut Marko: “Sto bene. Non do ascolto a questi individui e alle cose che dicono”

Lewis Hamilton in conferenza stampa (Photo by Xavier Bonilla – Pool/Getty Images)

“L’incidente di Monza? Sto bene, sono pronto per un weekend che sarà duro ma spero di affrontarlo bene”. Così Lewis Hamilton ha esordito in conferenza stampa a Sochi, per il weekend del GP di Russia. Una sessione dove si è anche voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe.

Hamilton contro Marko

In particolare l’inglese ha voluto sottolineare le sue condizioni fisiche dopo l’incidente del GP d’Italia: “Non ho alcuna conseguenza dopo Monza, mi sono fatto controllare, ho lavorato un po’ in palestra e sono pronto”.

Un evidente richiamo alle parole di Helmut Marko, gran capo della Red Bull, che nei giorni scorsi aveva polemizzato contro Hamilton dicendo: “Si è lamentato per i dolori al collo dopo l’incidente con Verstappen e poi si è fatto ore di volo per andare a New York”. Anzi, il campione del mondo ha rincarato la dose: “Non do ascolto a questi individui e alle cose che dicono. Penso che sia naturale che quando una monoposto ti atterra in testa, si possa avere una sorta di disagio. Come ho detto, ho avvertito qualcosa al termine della gara e ho detto che mi sarei fatto visitare. Ho lavorato con Angela (Cullen, la fisioterapista, ndr) subito dopo la gara e durante il volo, e ho fatto dei controlli il giorno seguente. Poi abbiamo lavorato durante la settimana con agopunture e tutto il resto. In un millesimo di secondo può accadere di tutto. Mi sento grato per esserne uscito senza un grave infortunio. Ora andiamo avanti”.

Lo scontro con Verstappen

Hamilton che poi ha analizzato la sfida con Max Verstappen, ora davanti in classifica di 5 punti: “Non penso a Max, sono concentrato sul migliorare la macchina per fare un buon weekend in Russia – ha detto -. Se in questo duello ho un vantaggio psicologico? Non credo che lottare in pista uno contro uno sia una questione psicologica ma di esperienza. Se vieni sorpassato puoi trovare il modo di rifarti e così via, ma la psicologia non c’entra”.

E a chi gli fa notare che l’olandese è un avversario non disposto a mollare, forte anche nella testa, Hamilton ha risposto: “Non credo ci sia mai stato un pilota in F1 disposto a mollare, ad arrendersi. Io non ne ho mai conosciuti. Nessuno ti lascia passare in pista, tutti si battono per il titolo. Credo che l’unica strada per vincere, per me, sia lavorare per essere sempre più forte. Se c’è più pressione ora che al tempo del mio primo Mondiale nel 2008? Beh, non c’è paragone, ora sento un decimo della pressione…”.

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Hamilton in pista a Monza (Photo by Lars Baron/Getty Images)
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