Stefan Bellof, l’amara storia del promettente pilota morto 36 anni fa

La storia del tedesco Bellof, che fu fermato dallo sponsor e non poté correre con la McLaren. E la morte alla 1000 km di Spa

Bellof in pista nel 1984. (Photo by Mike Powell/Getty Images)

Una storia incredibile quella di Stefan Bellof, un talento del motorsport “bloccato” nella sua carriera in alcune circostanze e che il 1° settembre del 1985 perse la vita in un tragico incidente durante la 1000 km di Spa.

Gli esordi e l’accordo con Rothmans

Bellof cominciò la sua carriera a 16 anni sui kart vincendo alcuni titoli nazionali, per poi centrare successi anche in Formula Ford Nazionale 1600 e nell’edizione internazionale. Nell’estate 1982 aveva già debuttato nelle gare riservate alle Sport Prototipo, fatto che lo portò sulla bocca di tutti. A partire degli sponsor, in particolare della Rothmans, che decise subito di mettere una giovane promessa tedesca su una Porsche.

Fu quindi inserito nella squadra ufficiale Rothmans Porsche in coppia col più esperto Derek Bell e non deluse. Anzi. Pole e vittoria a Silverstone, poi due vittorie (sempre con pole) al Fuji e a Kyalami. E al Nürburgring, Bellof addirittura il record sul giro di 6’11″130 durato addirittura 35 anni.

Bellof, la F1 e le occasioni mancate

Durante il 1983, Bellof ebbe la possibilità di fare alcuni test con la McLaren assieme all’astro nascente della F1 Ayrton Senna. Ma a fermarne l’ascesa in un team di livello fu proprio la Rothmans, che gli vietò però di passare ad una scuderia sponsorizzata da un’altra compagnia di tabacchi. Per questo fu costretto a scegliere la Tyrrell. Nonostante gli evidenti problemi della monoposto, ottenne comunque un sesto posto a Zolder e un quinto posto a Imola.

A Monaco poi il grande exploit, quando sotto il diluvio recuperò dalla ventesima alla terza piazza, con la gara che fu interrotta al 31° giro con la vittoria di Jacky Ickx. Al tempo stesso potè correre il Campionato mondiale Endurance, ai comandi di una 956B, vincendo a Monza, Nurburgring, Spa-Francorchamps, Imola, Fuji e Sandown Park, vincendo così il campionato e il titolo tedesco con il team Brun Motorsport.

L’anno successivo in F1 fu avaro di soddisfazioni. All’Estoril, sotto la pioggia, regalò al suo team un insperato sesto posto, a cui fece seguito un quarto a Detroit.

La morte tragica

Il primo settembre 1985 partecipò alla 1000 km di Spa con la Porsche 956B del team Brun. Ma proprio qui trovò la morte. In un tentativo di sorpasso al leader della gara Jacky Ickx sulla Porsche 962C ufficiale, Bellof affiancò il belga all’Eau Rouge, una delle curve più pericolose del tracciato.

Ickx lo chiuse e Bellof si schiantò frontalmente, a circa 260 km/h, contro il muretto di cemento all’esterno della curva Radillon. La sua 956 prese fuoco e il pilota, che aveva rimediato anche gravi lesioni al torace, alle gambe e alla spina dorsale, morì poco dopo all’ospedale.

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Il Gp di Brands Hatch del 1984 (Photo by John Rogers/Daily Express/Hulton Archive/Getty Images)
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