Richie Ginther, l’americano che portò la prima gioia alla Honda in Formula 1

Tra i più veloci della sua epoca, Ginther vinse solo una volta in Messico nel 1965 per quello che fu anche il primo sigillo della Honda in F1

Ginther sulla Honda (Photo by Victor Blackman/Express/Getty Images)

Un successo solo in carriera in F1 ma che successo. La storia di Richie Ginther è legata in parte anche a una delle case motoristiche che ha fatto la storia del Circus, la Honda. Già, perché quell’unico trionfo del pilota americano fu proprio con la casa giapponese, che con lui ottenne anche il primo successo in F1.

Un’ascesa che lo portò subito in Ferrari

L’americano di Granada Hills, stessa città del futuro ferrarista ed iridato Phil Hill, inizia a correre nel 1951, poi però ecco il primo intoppo: la guerra di Corea. Ginther infatti è costretto a rispondere alla chiamata dell’esercito e rimane fuori dai giochi per due anni.Poi torna al fianco dello stesso Hill come meccanico-copilota nel 1953 nella Carrera Panamericana, ma nel 1954 si mette in proprio con una Austin-Healey.

Ginther però ci sa fare davvero con le monoposto. E al suo futuro ci pensa un certo John von Neumann, prima concessionario USA per Volkswagen e Porsche e poi per Ferrari, che lo prende con sè e lo fa correre. Proprio con una Rossa, in Nordamerica. E i risultati sono molto buoni. Tanto che arriva anche l’esordio in F1,merito anche di un altro concessionario (stavolta della East Coast), Luigi Chinetti. E nel 1960 sbarca tra i grandi.

Ginther, il podio a Monza e quel successo targato Honda

L’americano debuttò in F1 al volante della Ferrari 246 e non su un circuito qualunque ma su quello di Montecarlo, il 29 maggio, affiancando proprio l’amico Phil Hill e Wolfgang von Trips quale portacolori della Rossa. E arrivò anche un ottimo sesto posto ,segno che lo statunitense al volante ci sapeva fare sul serio, anche tra i grandi.

In Olanda il ferrarista fu ancora sesto, ma la prima vera svolta arrivò a Monza, dopo aver provato a qualificarsi in Francia passando al volante di Scarab. Qui per poco non piazzò il colpaccio, partendo in prima fila Hill e chiudendo poi secondo. L’anno dopo, a Montecarlo, un inizio di stagione coi fiocchi con il secondo posto, a cui fecero seguito altri due terzi in Belgio e Gran Bretagna.

Nel 1962, Ginther viene assoldato dalla BRM, dove si trova a far da seconda guida all’altro Hill, Graham. La sua migliore annata è quella successiva, quando grazie alle tre piazze d’onore a Montecarlo, Italia e Usa e ai terzi posti in Germania e Messico giunse terzo a fine campionato.

Le sue doti non passarono inosservate in casa Honda, che lo ingaggiò per la stagione 1965. E proprio in questa annata arriva il primo e unico trionfo in carriera, nell’ultima prova in Messico. Terzo in qualifica, Ginther dominò la gara fin dall’avvio, resistendo anche all’assalto finale del connazionale Dan Gurney. E’ anche il trionfo, il primo, della Honda in F1. Un momento da ricordare.

Per l’americano però fu l’ultimo acuto di una carriera comunque breve. Negli ultimi due anni di carriera spesi passò alla Cooper e alla Eagle, ma non salirà neppure più sul podio.

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Richie Ginther (Photo by Daily Express/Hulton Archive/Getty Images)
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