Da Panis a Ocon: la nuova impresa impossibile della Francia, 25 anni dopo

Il trionfo di Ocon in Ungheria ha ricordato quello di un altro transalpino su vettura francese, avvenuto a Montecarlo 25 anni fa in maniera incredibile

Olivier Panis durante il GP di Monaco del ’96 (Foto Pascal Rondeau/Getty Images)

Di Gran Premi pazzi se ne sono vissuti in F1. Non capitano troppo spesso, ma quando ci sono, come ieri in Ungheria, sono davvero momenti da ricordare per le emozioni che sanno regalare. L’incidente al via, le carte che si rimescolando alla ripartenza, i pronostici che vanno a farsi benedire, la vittoria del pilota che non ti aspetti. In terra magiara abbiamo rivissuto una domenica d’altri tempi.

Ocon-Alpine come Panis-Ligier

Una favola quella che ha vissuto in Ungheria Esteban Ocon, al suo primo centro in F1 e per di più con l’auto francese, l’Alpine, la sezione sportiva della Renault. Una vittoria però ampiamente meritata per quanto visto durante tutto il gran premio, condotto per gran parte sotto la pressione si Sebastian Vettel, a cui il transalpino non ha ceduto, mostrando una freddezza incredibile.

Una impresa che ha ricordato quella di Olivier Panis su Ligier a Montecarlo 1996. Era il 19 maggio e andava in scena una delle gare più assurde che si ricordino, con alla fine un podio inedito occupato al centro dal sorprendente francese, in grado di raccogliere anche lui come Ocon la sua prima vittoria in Formula 1.

Monaco, una domenica da brividi

Quella domenica il francese di Lione partiva appena 14° in griglia ma al mattino, durante il warm-up, aveva sorprendentemente fatto segnare il miglior tempo su pista asciutta. Un acquazzone prima del via sembrò sconvolgere le carte. E fu così. Al traguardo giunsero appena quattro piloti, tre soli dei quali a pieni giri, e la gara fu interrotta al limite sopraggiunto delle due ore, dopo 75 sui 78 giri in programma.

Il primo dei top driver a ritirarsi fu Rubens Barrichello, piantatosi alla Rascasse nel primo giro, poi fu la volta di Michael Schumacher, partito dalla pole con la Ferrari, che toccò le barriere del Mirabeau pochi metri più avanti. Dopo nove giri fu Gerhard Berger, su Benetton, a capitolare per un problema al cambio, ma a metà gara, a causa anche di altri precoci ritiri, Panis era già vicino alla zona punti.

Quando il tracciato si asciugò, Damon Hill conduceva su Alesi e Irvine, con Panis quarto e abile nel sorpassare al Loews pochi giri dopo proprio il nord-irlandese nel corso del 35° passaggio, mandandolo però contro le barriere. Con il francese già a podio virtuale, ecco che accade l’incredibile: prima si ruppe il motore della Williams di Hill al 40° giro, poi al 60° giro tocco a Jean Alesi dare forfait per un problema a una sospensione. E per Panis fu il trionfo, bello, emozionante, proprio come quello di Ocon in Ungheria. Perché la F1 sa regalare anche pagine di sport come queste.

Esteban Ocon
Esteban Ocon (Foto Clive Rose/Getty Images)

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