MotoGP, Joan Mir ha delle richieste per Suzuki

Joan Mir, campione del mondo, non è completamente entusiasta della prima parte di campionato. Da agosto chiede accorgimenti al suo team.

Joan Mir (getty images)

La prima parte di campionato si è rivelata più difficile del previsto per il campione in carica Joan Mir. 101 punti e 4° posto in classifica, ma il distacco da Fabio Quartararo è piuttosto consistente: 55 lunghezze che sarà difficile colmare. Le speranze di difendere il titolo iridato si assottigliano progressivamente se non arriveranno risposte repentine dai risultati in pista. Il pilota maiorchino è comunque fiducioso per le prossime gare.

Nell’ultima gara prima della pausa estiva ha ottenuto il terzo podio stagionale, ma ancora manca la vittoria. Nel 2020 si è confermato campione del mondo con una sola vittoria ma con costanza di prestazioni, ma quest’anno serve qualcosa in più per puntare al successo. “Questo pacchetto probabilmente non è abbastanza buono per vincere il titolo”, ha ammesso Joan Mir al termine del GP di Olanda. “Mi aspetto un miglioramento sulla moto e sono sicuro che la seconda metà della stagione sarà migliore per Suzuki sotto ogni aspetto”.

Il dispositivo holeshot

A cominciare dal doppio dispositivo holeshot che in casa Suzuki ancora manca. Il campione spagnolo non chiede stravolgimenti per la sua GSX-RR, ma piccoli accorgimenti tecnici che possano permettere di limare decimi al giro. “Non mi aspetto una nuova moto, ma non abbiamo nemmeno bisogno di quella”. Ma il dispositivo per la regolazione dell’altezza di marcia, che serve per abbassare la parte posteriore della moto durante la guida, è in cima alla lista dei desideri. “So che lavorano duramente. Vogliono la stessa cosa che voglio io, abbiamo un obiettivo comune. Vedo che Sahara e tutti in Giappone sono consapevoli che dobbiamo migliorare. Questo mi rende felice perché voglio lo stesso”.

Joan Mir dal canto suo dovrà migliorare il proprio stile di guida per adattarsi meglio alla nuova moto. “Cerco di migliorare le mie capacità ed essere un pilota migliore, cercano di fare una moto migliore. È importante che entrambi lavorino nella stessa direzione e credo che lo facciano anche loro”.

Joan Mir (getty images)
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