Da Prost a Schumacher: perché il GP di Francia è speciale per la Ferrari

Ben sette circuiti hanno fatto la storia del GP di Francia. E in tanti di questi c’è una storia particolare che lo lega alla Rossa di Maranello

Uno scatto della gara al Paul Ricard nel 2019 (Photo by Charles Coates/Getty Images)

Nel weekend la F1 torna al Paul Ricard per il Gran Premio di Francia. Un appuntamento saltato nel 2020 a causa della pandemia ma che ora rientra in calendario. Ma forse non tutti sanno che proprio il GP di Francia è stato il primo della storia delle gare automobilistiche: nel 1906 infatti venne disputato quello che è stato poi considerato il primo vero Gran Premio della storia della Formula 1.

La Francia, terra di grandi circuiti

Nel lontano 1906 vinse la Renault, la vettura di casa. E si corse a Le Mans, circuito poi diventato leggendario per la 24 Ore. E si tratta solo di uno dei diversi circuiti in cui si è corso in Francia nel corso degli anni.

Il Gran Premio di Francia si è corso infatti in ben sette circuiti: una volta a Le Mans (nel 1967), quattro volte a Clermont-Ferrand, cinque edizioni a Rouen e Digione. Poi ci sono Reims (11 edizioni), Le Castellet (16 gare) e Magny-Cours (18 volte). Proprio il Paul Ricard a Le Castellet è tornato in calendario nel 2017, dopo che si era corso fino al 2008 a Magny Cours.

I primati in terra francese

Il record di vittorie del Gran Premio di Francia spetta al Kaiser, Michael Schumacher, che è salito sul gradino più alto del podio francese per ben 8 volte, delle quali due con la Benetton e sei con la Ferrari. Subito dopo di lui c’è Alain Prost che ha vinto ben 6 GP, dei quali due con la Renault, due con la McLaren, uno con la Ferrari e uno con la Williams.

Per quanto riguarda le scuderie, il primato di 17 vittorie appartiene alla Ferrari, seguita dalla Williams con 8 trionfi e poi dalla Lotus con 7. Per la Ferrari dunque una grande tradizione in terra francese, ma che si è interrotta nel 2008, quando si correva ancora a Magny Cours.

Ferrari e Francia, grande amore

Diciassette successi per il Cavallino rampante, alcuni dei quali storici. Come quello del 1961, quando la Rossa, che dominava il campionato, proprio nel GP di Francia sembrava spacciata: a Reims fuori sia Wolfgang Von Trips che Richie Ginther, mentre Phil Hill a causa di un errore navigava lontano dal podio. Ci pensò allora Giancarlo Baghetti, che correva con una quarta Ferrari gestita dalla Scuderia Sant’Ambrös. L’italiano vinse davanti alla Porsche di Dan Gurney per un solo decimo e diventò il primo (e a tutt’oggi unico) pilota a vincere in F1 alla sua prima presenza.

Nel 1968 invece è da ricordare il trionfo di Jacky Ickx, che sotto la pioggia sfruttò dei rudimentali pneumatici rain scolpiti a mano dai meccanici poco prima della partenza. Nel 1975 invece andò in scena il primo atto della sfida Lauda-Hunt, che caratterizzò il campionato 1976. L’austriaco ebbe la meglio sul pilota inglese, allora alla Hesketh. Mentre la gara del 1990, quella portata a casa da Prost, va ricordata perché fu il 100° successo della Ferrari nel Circus.

Memorabili poi due trionfi di Schumi a Magny Cours, dove nel 2002 vinse nonostante uno stop&go di 10 secondi e portò a casa matematicamente il quinto titolo iridato della carriera. Mentre nel 2004 l’apoteosi della tattica, con ben quattro pit-stop rispetto ai tre degli avversari.

Le ultime stagioni al Paul Ricard

Con il ritorno nel 2018, anche il GP di Francia è stato terra di conquista per la Mercedes. A vincere al primo colpo è stato Lewis Hamilton, dopo una gara molto movimentata: due incidenti nel corso del primo giro ma soprattutto 48 sorpassi., che in tempi moderni è un vero e proprio record.

Nel 2019 stessa storia, con il britannico che centrò in Francia il settantanovesimo successo nel mondiale, precedendo all’arrivo il suo compagno di squadra, il finlandese Valtteri Bottas e Charles Leclerc, che nel giro finale tentò anche un sorpasso impossibile sul pilota Mercedes.

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Lauda durante un Gp nel 1976. Mandatory Credit: Tony Duffy /Allsport
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