Redding, collaborazione difficile con Rinaldi: il pilota inglese spiega perché

Redding torna a parlare del problema nel lavorare assieme a Rinaldi nel team Aruba Racing Ducati. Fisico e peso diverso condizionano.

Scott Redding
Scott Redding (Getty Images)

Scott Redding arriva a Misano Adriatico con grande voglia di ridurre il gap che lo separa in classifica da Jonathan Rea. Adesso ci sono 36 punti di distanza.

Il pilota del team Aruba Racing Ducati ha le idee chiare e spera che il circuito intitolato a Marco Simoncelli possa essere il posto giusto per battere il sei volte campione mondiale Superbike. Sa che non potrà sbagliare. La caduta in Gara 2 a Estoril gli ha fatto perdere punti preziosi e contro il rivale della Kawasaki il margine di errore è ridottissimo.

LEGGI ANCHE -> Jonathan Rea tra Superbike, MotoGP e ritiro: il campione si confessa

Ducati SBK, Redding e la coabitazione con Rinaldi

Redding nel periodo pre-campionato non ha nascosto il fatto che avrebbe voluto la conferma di Chaz Davies come suo compagno, invece il team Aruba Racing Ducati ha preferito cambiare. Gli ha affiancato Michael Ruben Rinaldi, che nel 2020 ha fatto molto bene con la squadra privata Go Eleven.

Niente di personale contro Rinaldi, ma Scott ha avuto modo di ribadire perché la conferma di Davies sarebbe stata migliore per lui: «Avere due piloti della stessa altezza e peso – riporta Speedweek è il modo migliore per lavorare e mettere insieme il pacchetto. Con Rinaldi non posso lavorarci assieme, le differenze sono troppo grandi. Comunque ha dei problemi simili ai miei e che non aveva lo scorso anno. Questo è positivo perché evidenzia che c’entra con le diverse moto del 2019 e del 2020. Alla fine faccio le mie cose per rendere migliore la moto per me».

Il vice-campione del mondo Superbike 2020 è molto chiaro nello spiegare la situazione. Fisico e peso influiscono. Comunque è determinato a fare del suo meglio per migliorare la Ducati Panigale V4 R: «Devo seguire la mia strada e vincere le mie gare per dimostrare a Ducati che sono quello da seguire. Parlo ancora con Chaz e ci scambiamo informazioni. Ma non è come quando lo avevo con me in squadra. La sua motivazione a battermi è ancora maggiore rispetto allo scorso anno. Vuole dimostrare qualcosa e questo va assolutamente bene».

Michael Ruben Rinaldi
Michael Ruben Rinaldi (Getty Images)
Impostazioni privacy