Team radio al veleno e accuse alla squadra: Tsunoda costretto a scusarsi

Tsunoda troppo critico. Entrato nel cuore di tutti per il suo carattere e il piede pesante, il nipponico è stato costretto al dietrofront.

Yuki Tsunoda (Alpha Tauri Twitter)

Nei giorni scorsi si era lasciato andare ad alcuni commenti al limite che non sono per nulla piaciuti alla dirigenza dell’Alpha Tauri. Per questo alla vigilia della domenica di Barcellona Yuki Tsunoda ha dovuto chiedere pubbliche scuse via social.

Come abbiamo ormai imparato in questi mesi, il nipponico, interessantissimo talento dell’automobilismo asiatico, non è dotato dell’aplomb tipico del Giappone e molto spesso si lascia andare in team radio accalorati, non sempre ben accettati dal suo box.

In questa occasione, però, a pesare non sono state le parolacce o gli insulti alla macchina, quanto il dubbio, buttato lì, a favor di media, sul presunto favoritismo nei confronti di Pierre Gasly.

“Anche quando proviamo cose opposte, la nostra risposta è sempre differente. A questo punto mi chiedo se la vettura sia la stessa”, aveva affermato pungente, frustrato per il 16 posto rimediato in qualifica. “Forse tutto dipende dallo stile di guida. Non capisco davvero cosa sia successo. Per così all’improvviso mi trovo a soffrire”.

Da ultimo arrivato e dunque non ancora nella posizione di poter azzardare giudizi tanto severi, il 20enne si è affidato a Twitter per domandare venia e ridimensionare un caso che avrebbe potuto metterlo in cattiva luce all’interno del gruppo Red Bull.

“Volevo scusarmi per i miei commenti. Non volevo criticare il team che, invece, ha svolto un ottimo lavoro durante tutto il fine settimane. Ero soltanto frustrato dalla mia prestazione”, il suo commento.

E siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, il karma ha voluto che il suo GP al Montmelo durasse pochi chilometri fermato dall’affidabilità.

(Alpha Tauri Twitter)

Chiara Rainis

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