La Ferrari illude nelle qualifiche del Portogallo, ma in gara è sempre la solita storia. Solo sesta con Leclerc, fuori dalla top 10 con Sainz.
Siamo soltanto al terzo GP della stagione, ma la scuderia del Cavallino sembra aver deciso di tornare alle vecchie pratiche che si speravano archiviate. Anche a Portimao, malgrado il team lottasse per posizioni lontane dalla top 3 il muretto ha deciso di impartire un ordine.
A poco più di metà corsa Sainz è stato invitato a far passare Leclerc, secondo Mattia Binotto e soci più veloce del compagno, ma alla fine il risultato è stato che Charles non è andato oltre la sesta piazza, mentre Carlos, un po’ sconfortato e in parte penalizzato dalle gomme medie, è scivolato addirittura in undicesima.
Il ritorno di scena già viste
Un vero flop da parte della Ferrari specialmente se si pensa che la manovra comandata non è stata in grado di produrre alcun esito significativo. Se infatti lo spagnolo è stato protagonista di uno stint finale da incubo, il monegasco si è rivelato completamente anonimo.
“Guardando all’intero weekend non posso essere soddisfatto”, ha analizzato la sua performance il #16. “È colpa mia se non siamo arrivati quinti, ma dobbiamo capire cosa è successo con le medium. Inoltre a causa del vento riuscivamo ad avvicinarci alla McLaren senza poterla superare”.
“Avevamo tutti gli ingredienti per fare bene e puntare alla top 5, tuttavia abbiamo sbagliato nei punti critici”, ha commentato invece il #55. “La partenza è stata buona, ma dal pit stop è cambiato tutto. Non ci aspettavamo di patire un’usura del genere e tanto sottosterzo”, ha proseguito biasimando le “scarpe”. “Ho provato l’undercut su Norris cercando di attaccarlo sin da subito. Il risultato è che ho accelerato il degrado”, ha chiosato evidentemente deluso.
Sulla scelta operata dalla squadra nessuna parola, forse per evitare di incrinare i rapporti già dopo pochi mesi. In fin dei conti Vettel insegna.
Chiara Rainis