Da due stagioni si corre a Portimao il gran premio del Portogallo. Ecco qualche curiosità sull’appuntamento lusitano, tornando in calendario nel 2020
Come in una staffetta in atletica, MotoGP e F1 si danno il cambio a Portimao. Stavolta tocca alle quattro ruote mettersi in gioco sui saliscendi del circuito portoghese, dove i piloti del Circus sono sbarcati lo scorso anno, quando il calendario era stato stravolto dall’emergenza Covid-19.
Era dal 1996 che la F1 non tornava in Portogallo e il tabù è stato rotto lo scorso anno a Portimao. Il circuito dell’Algarve è diventato così il quarto circuito lusitano nella storia del mondiale dopo Porto (1958-1960), Monsanto Park (1959), Estoril (1984-1996).
Nato nel 2008, Portimao in realtà ha subito instaurato un buon rapporto con la F1. Il tracciato fu usato subito infatti per dei test, con Sébastien Buemi che con la Toro Rosso STR3 stabilì il record in 1:27.987.
In Portogallo sono stati Alain Prost e Nigel Mansell ha vincere di più. Tre successi per entrambi, ottenuti all’Estoril, che ha ospitato il GP dal 1984 al 1996. È qui che ottenne uno dei primi successi in F1 Jacques Villeneuve nel 1996, un anno prima del suo Mondiale. Un anno prima toccò a David Coulthard, sempre su Williams, a vincere la sua prima gara.
Ma quello di Portimao è un circuito a cui è particolarmente legato anche Lewis Hamilton. Qui lo scorso ottobre l’inglese in una gara resa pazza dal meteo ha ottenuto il suo 92° successo (davanti a Bottas e Verstappen), che gli ha permesso di superare Michael Schumacher, diventando il nuovo recordman assoluto di vittorie. E quest’anno Hamilton ha la prima occasione per mettere a segno la pole numero 100 in carriera.
Fu in Portogallo che ottenne il suo primo trionfo un mito come Ayrton Senna. Era il 21 aprile del 1985 e a diecimila persone il pilota brasiliano, alla sua 17esima presenza nel Circus, diede spettacolo sotto il diluvio.
Senna, che si era fatto notare con la rimonta a Montecarlo un anno prima interrotta per la forte pioggia che aveva convinto gli organizzatori a fermare la gara, si rende protagonista di una gara magistrale. Dopo trenta giri Senna aveva un vantaggio di oltre mezzo minuto sui primi inseguitori, Prost, De Angelis e Alboreto. Neanche un testacoda gli negò il trionfo, con soli nove piloti arrivati al traguardo.
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