Russell-Bottas, dopo lo schianto le accuse: “Teme che prenda il suo posto”

George Russell attacca Valtteri Bottas: l’incidente sarebbe nato dal timore che l’inglese sostituisca il finlandese in Mercedes

La Mercedes di Valtteri Bottas e la Williams di George Russell dopo l'incidente al Gran Premio dell'Emilia Romagna a Imola
La Mercedes di Valtteri Bottas e la Williams di George Russell dopo l’incidente al Gran Premio dell’Emilia Romagna a Imola (Foto Twitter/F1)

Il dualismo tra George Russell e Valtteri Bottas, sfociato nel brutto incidente che ha costretto i commissari ad interrompere il Gran Premio dell’Emilia Romagna di Formula 1 con una bandiera rossa, non si è fermato ai confini della pista di Imola.

Anche al termine della gara, davanti ai microfoni dei giornalisti, i due piloti hanno proseguito il loro scontro a livello verbale, scambiandosi parole al vetriolo. Il primo a lanciare il guanto d’accusa è stato Russell, visibilmente furibondo nei confronti del suo rivale dopo lo schianto. Tanto da tirargli uno schiaffo sul casco e da rimproverarlo, in diretta in mondovisione, prima ancora che il finlandese riuscisse ad uscire dal rottame della sua Mercedes.

Bottas teme Russell perché potrebbe sostituirlo?

L’ipotesi maligna di George è fin troppo chiara: “Forse, se fossi stato un altro pilota, non si sarebbe comportato così”. Il riferimento è al fatto che, in base alle indiscrezioni di mercato, proprio l’inglese sarebbe il favorito per prendere il posto di Bottas alla Mercedes nel 2022. Ma Valtteri ha smentito categoricamente questa versione: “L’incidente è stato tutta colpa sua. Purtroppo ho lasciato il mio cappello di carta stagnola a casa”, ha aggiunto, scherzando sulla teoria complottista dell’avversario.

Anche secondo il team principal della Freccia nera, non è stato Bottas a guidare in modo pericolosamente aggressivo, perché teme di perdere il suo sedile, ma semmai il contrario: “George ha detto una ca***ta, devo parlare di nuovo con lui. Capisco che debba imparare, ma forse dovrebbe ripensarci nei prossimi giorni. Non voglio che pensi di doverci dimostrare nulla”.

Wolff, un colpo al cerchio e uno alla botte

Anche il compagno di squadra di Lewis Hamilton, però, ha le sue colpe: prima di tutte quella che “non doveva essere lì” a lottare per qualche punticino, in un weekend in cui ha esplicitamente deluso, ribadisce il suo boss. “La sua fiducia attualmente non è al massimo livello”, prosegue Wolff. “Ma noi abbiamo bisogno di lui, nella lotta per il campionato costruttori”.

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George Russell e Valtteri Bottas
George Russell e Valtteri Bottas (Foto Steve Etherington/Mercedes)
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